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confconsumatorilazio@ ALL RIGHT RESERVED 2020
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Comunicati Stampa
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Il 15 marzo, con Confconsumatori, scegli i tuoi diritti
Nella Giornata del consumatore, l’associazione ripropone l’iniziativa per agevolare la tutela del cittadino
Roma, 13 marzo 2024 – Il 15 marzo torna la Giornata mondiale dei diritti del consumatore. Lo stesso giorno, nel 1962, il presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy riconobbe, attraverso un celebre discorso, la figura del consumatore e l’importanza dei suoi diritti. Per celebrare la ricorrenza, Confconsumatori ha deciso anche quest’anno di offrire ai cittadini la possibilità di iscriversi alla quota straordinaria di 10 euro presso ognuna delle sedi distribuite sul territorio e presso lo Sportello online. L’iscrizione garantirà 24 mesi di informazioni e aggiornamenti, e 12 mesi di consulenza specializzata e personalizzata.
«Dopo il successo dello scorso anno – ha spiegato il presidente di Confconsumatori Marco Festelli – abbiamo deciso di riproporre questa iniziativa che facilita l’accesso alla tutela del cittadino. A muoverci, sono ancora una volta le parole del nostro fondatore, Biagio Morelli: “Le leggi da sole non bastano, occorrono i cittadini che sappiano usarle, che sappiano valersi dei propri diritti”. Spingere i cittadini ad attivarsi e a prendere parte degli impegni e delle battaglie che riguardano tutti noi è uno degli obiettivi centrali della nostra attività associativa».
TUTELA, FORMAZIONE, INFORMAZIONE – Assistenza e tutela diventano ancora più accessibili in occasione della Giornata mondiale dei diritti del consumatore: a partire dalle ore 9 di mercoledì 13 marzo, e fino alle 24 di venerdì 15 marzo, sarà possibile associarsi a Confconsumatori – sia nelle sedi territoriali che online – alla quota agevolata di 10 euro. L’iscrizione avrà valore biennale: i soci, per due anni, riceveranno newsletter, periodici e materiali informativi, e saranno invitati a partecipare ai webinar e ai seminari organizzati dall’Associazione. Per il primo anno, inoltre, potranno ricevere consulenze gratuite con i nostri esperti per risolvere problematiche in materia di consumerismo: dalle truffe online ai viaggi, dalle utenze al risparmio.
COME ISCRIVERSI – Per associarsi aderendo all’iniziativa della Giornata mondiale dei diritti del consumatore basterà contattare direttamente la sede territoriale di riferimento oppure iscriversi sul sito dell’Associazione al link https://www.confconsumatori.it/promozione-giornata-mondiale-del-consumatore/, specificando se si desidera usufruire dell’assistenza in presenza presso un presidio fisico, oppure attraverso lo Sportello online.
Tutti gli sportelli sono elencati nell’area Dove siamo del sito di Confconsumatori, a questo indirizzo: www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
SEMPRE PIÙ DIRITTI – Sono quattro i diritti fondamentali individuati nel 1962 da Kennedy; diritti che per Confconsumatori, vicina ormai a compiere il suo cinquantesimo compleanno, rappresentano ancora la bussola che orienta l’impegno quotidiano. Oggi il diritto alla sicurezza, il diritto all'informazione, il diritto alla scelta e il diritto di essere ascoltati si accompagnano a nuovi diritti emergenti, che l’Associazione si sforza di individuare e anticipare. Ne sono un esempio i diritti digitali, il diritto all’eccesso all’energia (pulita), il diritto a un’alimentazione sana e sostenibile – questione affrontata anche attraverso il progetto Generazione F. Infine, tra i temi inclusi di recente nella sempre più ampia tutela garantita da Confconsumatori, anche la malasanità veterinaria.
Eurovita: ora è possibile richiedere i riscatti
Ivass ufficializza il passaggio a Cronos Vita Spa.
Per Festelli, Confconsumatori: “Risparmi in sicurezza. Per i riscatti, è bene valutare caso per caso”
Roma, 2 novembre 2023 – Arriva la svolta tanto attesa nella vicenda Eurovita: l’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) ha dato il via libera alla cessione in liquidazione coatta amministrativa a Cronos Vita Spa. Inoltre, è finalmente possibile richiedere i riscatti delle polizze attraverso il nuovo sito web di Cronos Vita.
CRONOS E LA TRANSIZIONE – Da oggi è ufficialmente possibile procedere con i riscatti delle polizze attraverso Cronos Vita Spa, l’entità che ha acquisito il portafoglio assicurativo Euovita, che raccoglie i cinque principali attori del settore assicurativo italiano – Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, UnipolSai e Allianz. Come già chiarito agli assicurati, la transizione non comporterà alcuna modifica contrattuale. Ciò significa che le condizioni e delle polizze rimarranno invariate, garantendo continuità e stabilità ai clienti Eurovita. Cronos Vita si impegna a gestire il portafoglio Eurovita per un periodo di 18-24 mesi, dopodiché avverrà il trasferimento alle compagnie partecipanti. Un approccio graduale, che consentirà agli assicurati di essere pronti e informati.
VIA LIBERA AI RISCATTI, MA È BENE VALUTARE – La conclusione dell’operazione di salvataggio non solo rappresenta un passo cruciale per le persone colpite dalla vicenda Eurovita, ma pone fine anche al blocco dei riscatti imposto dall’Ivass per oltre otto mesi. Questo significa che gli assicurati ora possono procedere, se lo desiderano, con le operazioni di riscatto senza alcuna restrizione. Gli assicurati possono trovare tutte le informazioni all’interno della propria Area clienti del sito www.cronosvita.it.
“Confconsumatori suggerisce a tutti gli assicurati di registrarsi sul nuovo sito della compagnia per verificare l’andamento della propria polizza e per compiere le operazioni online (compreso l’eventuale riscatto) occorrenti alla gestione dell’investimento”, spiega l’avvocato Marco Festelli, presidente di Confconsumatori. “È bene ricordare che, a questo punto, i risparmi possono essere tranquillamente considerati in sicurezza, pertanto ogni scelta va ponderata. Sarà importante valutare caso per caso sulla base dell’andamento degli investimenti sottostanti e delle esigenze della famiglia assicurata”.
In caso di problemi o disservizi, gli interessati possono inviare una segnalazione o richiedere assistenza specializzata allo Sportello online di Confconsumatori: www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/.
“Rinegoziare mutui e finanziamenti per tutelare le famiglie”
Le associazioni a tutela dei consumatori hanno incontrato il ministro Urso: le proposte per combattere l’inflazione e difendere il potere d’acquisto
Roma, 4 ottobre 2023 – I rappresentanti delle associazioni a tutela dei consumatori riunite del Cncu, il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori e utenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Udicon, Unione nazionale consumatori) hanno incontrato oggi – martedì 4 ottobre – il ministro dell’Impresa e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Per Confconsumatori era presente il presidente nazionale Marco Festelli.
Le azioni necessarie per combattere l'inflazione vanno ben oltre l'impegno della grande distribuzione e delle imprese di produzione a non aumentare ancora o a scontare, da ottobre a dicembre, i prezzi di un pacchetto di beni su molti dei quali si è già registrato il raddoppio nell'ultimo anno. Ma nel contempo servono altre misure che riteniamo assai più efficaci (come la riduzione dell'Iva sul gas) ai fini del contrasto del carovita che sta mettendo a durissima prova le famiglie italiane:
1. Reintrodurre per almeno sei mesi lo sgravio delle accise e degli oneri parafiscali sui
carburanti e sull'energia elettrica e il gas, utilizzando il maggior gettito Iva per fronteggiare l'atteso aumento continuo dei relativi prezzi, in attesa di una vera riforma di sistema che riconduca correttamente alla fiscalità generale gli oneri impropri che gravano eccessivamente sul pieno dei serbatoi e sulle bollette degli italiani.
2. Prorogare il regime di maggior tutela per l'energia e il gas per un periodo congruo, utile a correggere le criticità rilevate all'avvio del mercato libero.
3. Rafforzare ed estendere i bonus sociali e istituire un “Fondo contro la povertà energetica”.
4. Rimodulare l'Iva sui generi di consumo fondamentali, sgravandoli in parte e alcuni del
tutto, almeno temporaneamente.
5. Difendere il potere d'acquisto dei redditi fissi, detassando il lavoro e rivalutando
equamente le pensioni;
6. Modificare l'articolo 4 del Regio Decreto Legge 20 febbraio 1927, n. 222 in modo che anche le associazioni di consumatori riconosciute possano partecipare alle Commissioni comunali per la rilevazione dei prezzi e rendere obbligatoria la comunicazione e diffusione da parte dei Comuni delle variazioni dei prezzi e i prezzi medi, minimi e massimi dei principali beni e servizi di largo consumo sui loro siti internet, rendendoli noti ai cittadini sui principali mezzi d'informazione e comunque attraverso una App dedicata, per offrire loro in tempo reale più possibilità di scelta d'acquisto informato e consapevole e per spingere le imprese ad una sana concorrenza sui prezzi al dettaglio e lungo le intere filiere. Costituire osservatori provinciali presso le camere di commercio in coordinamento con “Mister prezzi” coinvolgendo le associazioni dei consumatori e delle altre categorie
7. Innovare il quadro normativo, con il coinvolgimento degli esperti delle associazioni a tutela dei consumatori e delle autorità di vigilanza, per definire le fattispecie di condotta speculativa illecita degli operatori di mercato, introdurre correttivi di natura fiscale sugli extraprofitti e sugli aumenti eccessivi e immotivati nelle transazioni economiche tra operatori nelle filiere, che finiscono per ricadere sui prezzi al consumo, e per rafforzare coerentemente i poteri di indagine e di sanzione dell'Antitrust e del Garante dei prezzi.
8. Rilanciare l'attività partecipativa del Cncu (in modo che venga coinvolto dal Governo preventivamente rispetto ai provvedimenti che riguardano tematiche consumeristiche) e rafforzare i poteri e l'attività della Commissione allerta rapida
9. Mutui e rate: sterilizzare l’incremento delle rate dei mutui conseguenti al rialzo dei tassi Bce, avviando immediatamente il confronto anche tra Governo-banche-associazioni a tutela dei consumatori, anche al fine di riequilibrare il rapporto tra interessi passivi (pagati dai consumatori) e attivi (pagati dalle banche).
Su questi temi e queste proposte le associazioni a tutela dei consumatori stanno già mettendo in campo iniziative per difendere i diritti e il potere di acquisto dei consumatori.
Il presidente nazionale di Confconsumatori Marco Festelli ha sollecitato il ministro Urso e il sottosegretario Bitonci «a un immediato intervento normativo per consentire a larga parte delle famiglie italiane di rinegoziare i propri mutui e finanziamenti anche nel caso di lievi ritardi nei pagamenti, così da rendere la rata sostenibile e sterilizzare il balzello della Bce. Una normativa emergenziale potrebbe sicuramente garantire sia le famiglie dei cittadini consumatori che le stesse banche».
Antitrust: al via i provvedimenti contro Eon e A2A
Le società sono state attenzionate per pratiche commerciali scorrette segnalate dalle associazioni dei consumatori
Roma, 1° settembre 2023 – L'Antitrust, con il bollettino settimanale del 16 agosto, ha comunicato l’entrata in vigore dei provvedimenti nei confronti delle società di vendita dell'energia Eon e A2A Energia. Nei confronti delle due società, erano stati avviati dei procedimenti relativi all’invio, ai propri clienti, di lettere di modifica unilaterale di contratto, nonostante il divieto imposto dal Decreto Aiuti-bis. Gli accertamenti hanno interessato un numero di utenze che va da 25mila a 35mila per Eon, e da 200mila a 400mila per A2A. Ora, le società dovranno rispettare gli impegni assunti per non rischiare di incorrere in una sanzione.
I PROCEDIMENTI – Il procedimento nei confronti di Eon, in particolare, è stato aperto in seguito alle segnalazioni inviate dalle associazioni dei consumatori riguardo alle modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali: Eon è stata accusata di inviare ai propri clienti una “Comunicazione di modifica unilaterale” del contratto di fornitura di energia elettrica, cambiando da un'offerta a prezzo fisso a una a prezzo variabile, seguita da una "Comunicazione di risoluzione" in cui la società sosteneva di essere costretta a risolvere i contratti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiarito che Eon ha cercato di influenzare i consumatori e le microimprese, inducendoli ad accettare nuove e peggiorative condizioni contrattuali. Tutto ciò è avvenuto nonostante il Decreto Aiuti-bis, in vigore dall’agosto 2022, che sospendeva fino al 30 aprile 2023 l'efficacia delle clausole contrattuali che permettono alle imprese fornitrici di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo.
Anche nel caso di A2A Energia, il procedimento è stato aperto a seguito delle comunicazioni unilaterali inviate alla clientela a partire da maggio 2022, in violazione del Decreto Aiuti-bis, riguardanti modifiche delle condizioni economiche dei contratti di fornitura.
GLI IMPEGNI – In seguito alle verifiche dell’Antitrust, Eon si è impegnata a ripristinare le originarie condizioni economiche di fornitura di energia elettrica a sconto rispetto alle condizioni del mercato tutelato per i clienti che sono ritornati a Eon entro il 1° marzo 2023, dopo aver cambiato fornitore. Inoltre, Eon compenserà gli ex-clienti che non sono tornati a Eon entro il 1° marzo 2023 a causa della "Comunicazione di risoluzione", garantendo loro un rimborso per la differenza tra quanto avrebbero pagato secondo le condizioni a sconto e la tariffa nel mercato tutelato per il periodo 1° ottobre 2022-31 marzo 2023.
Anche A2A, a sua volta, si è assunta degli impegni nei confronti delle utenze interessate dalla pratica commerciale scorretta con l’obiettivo di migliorare la trasparenza delle comunicazioni. Se questi impegni non verranno rispettati, le società rischiano di dovere pagare una sanzione fino a 10 milioni di euro.
SEGNALARE, SEMPRE – “Questi procedimenti sottolineano l'importanza delle segnalazioni delle pratiche commerciali scorrette da parte degli utenti e delle associazioni dei consumatori, che contribuiscono alla creazione di un mercato più equo, trasparente e rispettoso dei cittadini”, dichiara il presidente di Confconsumatori Marco Festelli.
Per inviare segnalazioni o ricevere informazioni circa le pratiche commerciali scorrette nell’ambito dell’energia e non solo, gli utenti possono contattare lo Sportello Online di Confconsumatori all’indirizzo sportello@confconsumatori.it, oppure le sedi territoriali elencate nella sezione Dove siamo del sito www.confconsumatori.it.
Eurovita: il commissario incontra le Associazioni dei consumatori
Il commissario Santoliquido ha chiarito la situazione e assicurato il massimo impegno verso una soluzione che favorisca i risparmiatori
Roma, 8 giugno 2023 – Nella mattina di ieri Confconsumatori, insieme alle altre associazioni rappresentate nel Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), ha incontrato il commissario per la gestione provvisoria della compagnia assicurativa Eurovita. Il commissario Alessandro Santoliquido si è reso disponibile a fornire alcuni chiarimenti, richiesti nelle scorse settimane anche dalle Associazioni dei consumatori, in merito all’attuale situazione di Eurovita.
LE CAUSE DELLA CRISI – Durante l’incontro, Santoliquido ha innanzitutto riepilogato le principali cause che, a suo avviso, hanno portato all’amministrazione straordinaria della società. In particolare, il commissario ha ricordato l’inaspettato rifiuto da parte dell’azionista Cinven procedere alla necessaria ricapitalizzazione e l’incremento dei tassi di interesse all’interno del mercato globale, che ha determinato un forte deprezzamento temporaneo dei titoli (in buona parte debito pubblico europeo) presenti nel portafoglio della compagnia.
LE SOLUZIONI PROSPETTATE – Il commissario ha confermato che sono attualmente allo studio diverse possibili soluzioni: il tavolo di lavoro coinvolge vari attori di mercato, come banche e compagnie assicurative, e anche le istituzioni stanno partecipando attivamente. Il commissario ha inoltre aperto alla possibilità, come richiesto nei giorni scorsi da Confconsumatori, di consentire il riscatto delle polizze almeno ai residenti nelle zone alluvionate (la decisione finale compete in ogni caso a Ivass); non è neppure stato escluso che, in generale, la sospensione dei riscatti venga prolungata ulteriormente, nel caso in cui occorresse più tempo per raggiungere la chiusura delle trattative. A questo proposito Confconsumatori, tramite il suo presidente nazionale Marco Festelli, ha chiesto, al fine di rasserenare le centinaia di migliaia di famiglie preoccupate per la sorte dei loro risparmi, che i protagonisti dell’operazione tranquillizzino i risparmiatori e il mercato con una comunicazione ufficiale circa la pendenza delle trattative: “Un rinvio della scadenza del 30 giugno, infatti, diventerebbe altrimenti difficilmente digeribile e giustificabile e, anzi, agiterebbe ancor di più le famiglie italiane”.
Polizze Eurovita: il 31 maggio webinar con gli esperti di Confconsumatori
I risparmiatori potranno inviare in diretta le loro domande attraverso Zoom e Facebook
Roma, 24 maggio 2023 – Prospettive, scenari e soluzioni per risolvere la crisi che vede coinvolta la compagnia assicurativa Eurovita e, con lei, gli oltre 350.000 risparmiatori titolari di polizze. È di questo che si parlerà durante il webinar, organizzato da Confconsumatori, in programma mercoledì 31 maggio. L’appuntamento ha l’obiettivo di informare in modo diretto ed efficace i cittadini, che potranno inviare in diretta le loro domande agli esperti dell’Associazione.
COME PARTECIPARE – Il webinar “Crisi Eurovita: scenari e soluzioni” inizierà alle ore 16, e sarà possibile partecipare attraverso due modalità:
ID webinar: 868 7210 8683
Su entrambi i canali, i risparmiatori potranno inviare le loro domande, che saranno sottoposte agli esperti di Confconsumatori: il presidente nazionale Marco Festelli, l’avvocato Antonio Pinto, responsabile del settore prodotti finanziari, e l’avvocato Grazia Ferdenzi, esperta di diritto bancario.
GLI OBIETTIVI – Mediante questa iniziativa, Confconsumatori desidera: a) tenere alta l’attenzione sul tema più importante del momento (circa 353.000 risparmiatori per oltre 15 miliardi di euro investiti) in materia di risparmio; b) aggiornare costantemente i titolari di polizze delle novità che vanno via via evolvendo; c) individuare possibili soluzioni per chi possiede le polizze; d) fornire risposte ai tanti dubbi dei risparmiatori abbandonati o a se stessi o a discorsi consolatori e vuoti; e) creare una community aggiornata e attenta che possa organizzare un pressing tecnicamente serio nei confronti di Eurovita, Ivass, possibili acquirenti e Ministero. Appare infatti poco serio e rispettoso che oggi, al tavolo delle soluzioni tecniche, non sia presente neanche un rappresentante delle centinaia di migliaia di risparmiatori.
In caso di mancata risoluzione della vicenda Eurovita, saranno realizzati nei prossimi mesi nuovi webinar di approfondimento.
Per assistenza e informazioni è possibile rivolgersi agli sportelli territoriali dell’Associazione presenti nella sezione “Dove siamo” del sito www.confconsumatori.it, oppure contattare lo sportello online: www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/
Disservizi Rabona Mobile: Confconsumatori si rivolge alle Autorità
L’associazione chiede l’intervento di Agcm e Agcom per ripristinare l’equilibrio nel rapporto commerciale tra Rabona, Vodafone e gli utenti
Roma, 4 maggio 2023 – Da tempo, ormai, molti utenti clienti della compagnia telefonica Rabona Mobile, continuano a riscontrare importanti disservizi: dall’impossibilità di inviare e ricevere telefonate ed SMS, al mancato funzionamento della connessione internet. Rabona è un operatore virtuale che si appoggia a Vodafone Italia Spa, e parrebbe che i disservizi degli ultimi mesi siano dovuti non tanto a questioni tecniche, quanto a problematiche amministrative e contrattuali tra i due operatori. Per questo Confconsumatori si è rivolta alle autorità Agcm e Agcom chiedendo di intervenire a tutela degli utenti ingiustamente coinvolti.
I DISSERVIZI – Inizialmente, gli utenti si sono accorti di avere difficoltà con le chiamate o di non riuscire a ricevere correttamente gli SMS. Intorno a metà aprile, i disservizi si sono estesi anche alla navigazione in internet e, nonostante le diverse comunicazioni di scuse diffuse da Rabona, non sono state chiarite le ragioni del malfunzionamento. Sembra chiaro però che dipenda da questioni amministrative – non tecniche – legate al rapporto commerciale tra l’operatore virtuale Rabona Mobile e Vodafone Italia Spa, che gestisce l’emissione e la numerazione delle SIM Rabona; la stessa Agcom – interpellata immediatamente da Confconsumatori – ha comunicato “divergenze contrattuali” tra i due operatori.
L’INTERVENTO DELLE AUTORITÀ – Per Confconsumatori, come spiega l’avvocato Carmen Agnello, responsabile settore Telecomunicazioni di Confconsumatori: “È necessario che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e, soprattutto, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato intervengano attuando un provvedimento anche cautelare a tutela degli utenti”. “Ad Agcm in particolare – continua Agnello – chiediamo di assicurare che vengano garantiti i servizi previsti dai contratti sottoscritti dai consumatori, e di ripristinare l’equilibrio del rapporto commerciale tra Rabona Mobile e Vodafone Italia Spa, e, dunque, risolvere i disservizi provocati da Rabona ai consumatori italiani”.
Confconsumatori, come sempre a fianco dei cittadini, è pronta per rispondere a tutti coloro che chiederanno assistenza tramite gli sportelli territoriali (www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/) e, a distanza, attraverso lo sportello online (www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/).
Associazioni dei consumatori su Decreto bollette: vanno accolte le richieste avanzate in occasione delle Giornata mondiale dei diritti dei consumatori. Le bollette dell’energia con gli oneri di sistema cresceranno ancora.
Roma, 29 marzo 2023 – “La situazione ancora incerta dei mercati energetici e l’inflazione superiore al 9% avrebbero richiesto il mantenimento dell’azzeramento degli oneri di sistema anche per le bollette dell’energia elettrica. Nonostante la riduzione registrata nel primo trimestre dell’anno e quella che si attende per il prossimo trimestre, siamo ancora in una situazione di prezzo dell’energia elettrica 4 volte superiore a quello di due anni fa e con il ripristino degli oneri le bollette per le famiglie saranno da capogiro”. Così commentano le associazioni (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Codacons, Codici, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon) il Decreto bollette appena varato e chiedono che siano accolte le proposte avanzate dalle associazioni in occasione della Giornata mondiale dei consumatori.
Fra queste quello di avviare un percorso di revisione degli oneri di sistema, prevedendo lo spostamento dalla bolletta alla fiscalità generale di quelli non strettamente connessi alla fornitura di energia, sia per questioni di equità contributiva sia per incrementare la trasparenza delle bollette stesse. Così come la richiesta relativa alla necessità di rivedere il meccanismo di determinazione dei prezzi finali dell’energia mediante l’introduzione di criteri di calcolo coerenti con i costi effettivi di produzione delle diverse fonti di energia.
Una buona notizia il prolungamento per il prossimo trimestre del bonus sociale luce e gas per le famiglie con Isee fino a 15mila euro, che le associazioni auspicano sia mantenuto anche successivamente. Il Decreto invece non fa alcun cenno alla previsione di piani di rateizzazione prolungati o di limitazioni alle procedure di distacco delle forniture.
“Ricordiamo che in Italia ci sono circa 6 milioni di persone che versano in condizioni di povertà assoluta e che il sopravvento del caro prezzi, dopo il caro energia, ha peggiorato ulteriormente la situazione di quanti stavano in situazione di vulnerabilità e che si trovano sempre più in difficoltà ad arrivare a fine mese. Cittadini che, proprio in virtù dei pochi mezzi a disposizione, fanno fatica a risparmiare perché vivono in abitazioni energeticamente più inefficienti e utilizzano elettrodomestici appartenenti alle classi di consumo più elevate. Elemento, quest’ultimo, su cui richiamiamo l’attenzione del Governo nel momento in cui si andranno a definire i criteri per la definizione del contributo a compensazione delle spese di riscaldamento, previsto in Decreto e sul quale ci riserviamo delle osservazioni nel momento in cui avremo più elementi a disposizione e che vorremmo condividere con i ministri interessati chiedendo la convocazione del tavolo energia-consumatori”, ricordano le associazioni.
Per Carmen Agnello, responsabile Energia di Confconsumatori: “L’auspicio è che il testo del Decreto legge, formalmente approvato dal Governo e che andrà in pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, contenga dei correttivi decisamente migliori di quelli che circolano sulla stampa odierna”.
Bollette luce e gas: Eni Plenitude estende la rateizzazione
Si potranno rateizzare senza interessi le fatture del periodo gennaio-giugno 2023: per le Associazioni dei consumatori, un’importante iniziativa a sostegno dei cittadini
Roma, 26 gennaio 2023 – I titolari di contratti energia Plenitude potranno continuare a rateizzare le bollette anche per il primo semestre del 2023. È quanto ha annunciato la società controllata di Eni di fronte ai rappresentanti delle Associazioni dei consumatori del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU). Dal 1° febbraio, i clienti Plenitude potranno richiedere il piano di rateizzazione, senza interessi e spese aggiuntive. Un’importante iniziativa fortemente sostenuta dalle Associazioni dei consumatori, che supporterà gli utenti in difficoltà nel pagamento delle bollette di luce e gas.
RATEIZZAZIONE: CHI RIGUARDA E COME FUNZIONA – Come chiarisce la nota diffusa da Plenitude, potranno fare domanda per ottenere la rateizzazione famiglie, condomini e piccole imprese. L’iniziativa, pensata per sostenere i cittadini più danneggiati dai rincari energetici, prevede che a partire dal prossimo 1° febbraio i clienti potranno attivare il piano di rateizzazione per le fatture emesse nel periodo gennaio-giugno 2023. La rateizzazione potrà inoltre essere applicata anche prima della scadenza della fattura, e non comporterà interessi né spese accessorie.
La dilazione agevolata sarà strutturata con rate variabili a seconda dell’importo della bolletta, come segue:
· fino a 500 euro: rateizzazione in 10 mesi con prima rata pari al 50% dell'importo;
· da 500 a 1000 euro: rateizzazione in 10 mesi con prima rata pari al 30% dell'importo;
· oltre 1000 euro: rateizzazione fino a 18 mesi con rate costanti.
L’ATTIVAZIONE - Il piano di rateizzazione sarà attivabile attraverso qualunque canale di contatto Eni Plenitude e anche per mezzo degli operatori di Filogiallo, servizio che permette già da tempo agli addetti di Confconsumatori di confrontarsi in modo rapido con la società dell’energia.
“Si tratta di uno dei canali, dedicati alle Associazioni dei consumatori, che consentono ogni giorno a Confconsumatori di agire repentinamente a sostegno dei soggetti più vulnerabili”, spiega Carmen Agnello, responsabile settore Energia di Confconsumatori.
L’ASSISTENZA DI CONFCONSUMATORI – “Confconsumatori da anni supporta i consumatori in maniera rapida e concreta grazie a una squadra di addetti, altamente specializzati nel settore energia, in grado di attivare canali alternativi di risoluzione delle controversie dei consumatori, che sono gratuiti e veloci per i propri associati”, conclude Carmen Agnello.
Sul sito www.confconsumatori.it, nella sezione “Accesso alla giustizia e conciliazioni”, è possibile conoscere tutte le procedure di conciliazione attivabili.
Per ricevere assistenza con la domanda di attivazione del piano di rateizzazione Plenitude e richiedere informazioni in materia di energia, i cittadini possono contattare lo Sportello online (sportello@confconsumatori.it) oppure le sedi territoriali di Confconsumatori elencate a questo indirizzo: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Mutui: cosa fare se la rata pesa troppo
La crisi economica morde e Confconsumatori ricorda ai cittadini in difficoltà tutte le novità previste in materia di sospensione o rinegoziazione del mutuo
Roma, 18 gennaio 2023 – La Legge di Bilancio ha prorogato il fondo per la sospensione dei mutui sulla prima casa e ha previsto anche l’obbligo per le banche, in alcuni casi, di accettare la rinegoziazione del mutuo trasformandolo da tasso variabile a tasso fisso. Si tratta di strumenti utili per quei cittadini che vivono un momento di difficoltà economica e che faticano a onorare i pagamenti delle rate: Confconsumatori è pronta a fornire informazioni e assistenza.
SOSPENSIONE MUTUI – Il “Fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa” prevede la possibilità di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate del mutuo, fino a un periodo massimo di 18 mesi, al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà: invalidità, morte, perdita o sospensione del lavoro, riduzione dell’orario di lavoro, calo del fatturato superiore al 33% su base trimestrale per i lavoratori autonomi. Sono ammessi mutui per un importo massimo di 400mila euro, il Fondo sostiene fino al 50% degli interessi che maturano nel periodo della sospensione ed è confermato lo stop al pagamento delle rate anche per i mutui già ammessi ai benefici del Fondo per i quali sia ripreso, per almeno tre mesi, il regolare ammortamento delle rate. Per ottenere la sospensione non occorre presentare l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), è sufficiente depositare alla banca che ha concesso il mutuo la domanda, con la documentazione necessaria, disponibile sul sito di Consap.
RINEGOZIAZIONE MUTUI - Per chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile ora i tassi di interesse fissati dalla BCE sono aumentati, facendo rialzare anche la rata mensile. È sempre possibile chiedere alla banca di trasformare il tasso variabile in tasso fisso, ma dopo la Legge di Bilancio - per alcuni tipi di mutuo - la Banca oggi è obbligata ad accettare la domanda (comma 322 della Legge n.197/2022). Possono beneficiare di questa agevolazione solo i mutuatari con reddito ISEE non superiore a 35mila euro, in regola con il pagamento delle rate, che per l’acquisto o la ristrutturazione della propria abitazione, hanno acceso mutui ipotecari con stipula o accollo prima dell’01.01.2023; con importo originario non superiore a 200mila euro e con tasso variabile per tutta la durata del contratto. «Le condizioni di rinegoziazione – spiega l’avvocato Antonio Pinto di Confconsumatori - consistono nell’applicazione del tasso annuo nominale fisso con un tetto prefissato. Il nuovo tasso fisso si calcola sommando allo spread originariamente previsto nel contratto di mutuo, il minore tra l'IRS (Interest Rate Swap) a 10 anni e l'IRS pari alla durata residua del mutuo. Inoltre, si potrà concordare o l’applicazione del nuovo tasso fisso per un periodo inferiore alla restante vita del finanziamento, oppure un allungamento del piano di rimborso per massimo 5 anni sempre che, al momento della rinegoziazione, la durata residua del mutuo non superi già i 25 anni».
INFORMAZIONI E ASSISTENZA – I cittadini che necessitano di informazioni o assistenza, o che sperimentano difficoltà nel riconoscimento delle agevolazioni previste sui mutui dalla Legge di Bilancio possono rivolgersi alle sedi di Confconsumatori: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Estinzione anticipata: rimborsi su mutui e finanziamenti
Dopo il caso Lexitor, per la Corte Costituzionale il consumatore ha diritto alla riduzione del costo totale del credito se restituisce in anticipo il finanziamento
Roma, 16 gennaio 2023 – Se il consumatore estingue anticipatamente il proprio debito, la banca o la finanziaria devono ridurre proporzionalmente tutti i costi sostenuti per accendere il contratto di finanziamento e rimborsare il cliente. A stabilirlo è la Corte Costituzionale che, a fine dicembre, ha sancito l’incostituzionalità delle precedenti limitazioni relative ai costi sostenuti dai consumatori: tutte le spese devono essere ridotte proporzionalmente in caso di estinzione anticipata.
LA SENTENZA - La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 263 del 22.12.22, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo 11-octies, comma 2, del decreto-legge n. 73 del 2021 (convertito, con modificazioni, dalla L. 23 luglio 2021, n. 106), nella parte in cui limitava solo ad alcune tipologie di costi il diritto del consumatore ad ottenere la riduzione dei costi sostenuti per accendere un contratto di finanziamento. La norma riguardava i contratti conclusi dopo l’entrata in vigore della disciplina attuativa della direttiva 2008/48/CE (D.lgs 13 agosto 2010, n. 141), ma prima dell’entrata in vigore della legge n. 106 del 2021. «La Corte costituzionale – spiega Grazia Ferdenzi legale di Confconsumatori - ha ravvisato che tale limitazione costituisca una violazione dei vincoli derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea e, in particolare, della direttiva 2008/48/CE, come interpretato dalla Corte di giustizia con la sentenza Lexitor. In tale pronuncia, infatti, la Corte di giustizia della Ue ha chiarito che il diritto alla riduzione deve riferirsi a tutti i costi sostenuti dal consumatore, e che la riduzione deve operare in proporzione alla minore durata del contratto, conseguente alla restituzione anticipata».
GLI EFFETTI PER I CONSUMATORI - Per effetto della sentenza della Corte Costituzionale spetterà, dunque, ai consumatori il diritto alla riduzione proporzionale di tutti i costi sostenuti in relazione al contratto di credito (compresi i contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, sia per prestiti personali sia per prestiti finalizzati all’acquisto di beni) anche qualora abbiano concluso i loro contratti prima dell’entrata in vigore della legge n. 106 del 2021. In particolare, ai consumatori che abbiano estinto anticipatamente un contratto di finanziamento avranno diritto ad ottenere il rimborso dei cosiddetti costi recurring (es. costi assicurativi e interessi) e costi up front (es. spese istruttorie e commissioni per l’attività di intermediazione).
VIGILARE SUI RIMBORSI - Per Confconsumatori si tratta di una pronuncia molto importante che segna un passo significativo a favore dei consumatori, che avranno, d’ora in avanti, il diritto ad ottenere la restituzione della quota a loro carico dei costi del contratto di finanziamento per il periodo di tempo nel quale non ne hanno goduto. «Confconsumatori – evidenzia Grazia Ferdenzi - è pronta, dunque, ad assistere coloro che abbiano estinto anticipatamente un contratto di credito nel caso in cui, come si teme, banche e finanziarie non si adeguino spontaneamente alla decisione della Corte Costituzionale sui rimborsi dovuti ai consumatori».
I cittadini che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite gli sportelli territoriali dell’associazione: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Rottamazione: novità e assistenza anche online
Definizione agevolata e stralcio debiti: Confconsumatori pronta ad assistere anche a distanza i contribuenti sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio
Roma, 12 gennaio 2022 – La cosiddetta Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) ha fissato importanti novità in materia di riscossione per i contribuenti. Sono stati introdotti, infatti, una nuova definizione agevolata (da richiedere entro aprile) e lo stralcio dei debiti di importo residuo fino a mille euro. Confconsumatori è pronta a offrire informazioni e assistenza ai cittadini, sia presso le proprie sedi territoriali sia tramite il nuovo sportello online (sportello@confconsumatori.it).
LA DEFINIZIONE AGEVOLATA – La Legge di Bilancio ha introdotto una nuova Definizione agevolata[1] per i debiti contenuti nei carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti misure agevolative di cui si è determinata l’inefficacia. Il cittadino potrà estinguere i debiti iscritti a ruolo senza il versamento delle somme richieste dall’Agente della riscossione a titolo di interessi e sanzioni, interessi di mora nonché il cosiddetto aggio. Sono comunque dovute le somme a titolo di capitale e le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica. Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, comprese quelle per violazioni del Codice della strada, la “Definizione” si applica limitatamente agli interessi e alle somme maturate a titolo di aggio.
COME FUNZIONA - Per aderire alla Definizione agevolata, entro il 30 aprile 2023, il cittadino deve presentare una dichiarazione di adesione utilizzando esclusivamente la via telematica. È possibile pagare gli importi:
- in un’unica soluzione, entro il 31 Luglio 2023;
- oppure, in un numero massimo di 18 rate (con un piano della durata di cinque anni), previa applicazione di interessi al tasso del 2% annuo, a decorrere dal 1° agosto 2023 (prima rata entro il 31 Luglio 2023).
In caso di omesso ovvero insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, anche di una sola rata, la Definizione agevolata risulta inefficace e i versamenti effettuati sono considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.
LO STRALCIO DEI DEBITI – La Legge di Bilancio prevede, inoltre, il cosiddetto stralcio[2], ovvero l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, dei singoli debiti affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a mille euro. L’importo viene calcolato dalla data di entrata in vigore della Legge ed è comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.
ASSISTENZA ANCHE A DISTANZA – I cittadini interessati a verificare la propria posizione o che necessitano di assistenza per usufruire dei nuovi strumenti introdotti dalla Legge di Bilancio possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali o contattando il nuovo sportello online (sportello@confconsumatori.it).
[1] Art. 1, commi 231-252, Legge n. 197/2022
[2] Art. 1, commi 222-230, Legge n. 197/2022
Bonus sociale 2023: le novità e come segnalare i disservizi
Quest’anno il limite ISEE per ricevere il bonus per luce e gas sale fino a 15mila euro. Lo Sportello online di Confconsumatori è pronto ad assistere i cittadini in caso di disservizi
Roma, 11 gennaio 2023 – Nel 2023 più famiglie potranno accedere al bonus sociale per la fornitura di energia elettrica e di gas, grazie all’innalzamento della soglia ISEE disposta dall’Autorità Arera: potranno richiedere lo sconto in bolletta le famiglie con ISEE fino a 15mila euro (per l’idrico il tetto ISEE resta 8.265 euro). Inoltre, Confconsumatori, oltre a fornire informazioni generali sul bonus e sulle modalità per richiederlo, ha attivato da quest’anno un canale diretto per i cittadini che hanno subito disservizi nella procedura di attivazione o accredito del bonus sociale.
IL BONUS SOCIALE - Si tratta di uno sconto che i cittadini dovrebbero ricevere direttamente in bolletta, e che interessa le utenze attive (cioè in funzione) a uso domestico. Inoltre, per quanto riguarda il gas, il misuratore non deve essere di classe superiore a G6. Ne hanno diritto sia le famiglie con ISEE fino a 15mila euro, oppure le famiglie numerose (con ISEE fino a 20mila euro), oppure i titolari di reddito o pensione di cittadinanza. Informazioni complete sui Bonus e sui requisiti per averne diritto sono disponibili sul sito di Arera: www.arera.it/it/bonus_sociale.htm.
Per essere certi di beneficiare del bonus, Confconsumatori invita i cittadini ad affrettarsi nella compilazione della Domanda Sostitutiva Unica (DSU) per il calcolo dell’ISEE.
SE MI SPETTA, MA NON LO RICEVO? – In caso di problemi con l’attivazione e/o l’accredito del bonus, è possibile chiedere assistenza allo Sportello online di Confconsumatori cliccando su questo link www.confconsumatori.it/spiegaci-il-tuo-problema/, oppure scrivendo a sportello@confconsumatori.it.
Lo Sportello online di Confconsumatori, oltre ad assistere i cittadini alle prese con disservizi relativi al bonus, potrà inviare anche utili materiali informativi in materia di energia come la nuova scheda Bonus sociale 2023, o il vademecum Contratti energia: come funzionano?.
L’elenco completo dei vademecum è disponibile all’indirizzo: www.confconsumatori.it/fai-da-te-con-confconsumatori-i-vademecum/.
Confconsumatori è inoltre disponibile per aiutare nella presentazione della domanda relativa al bonus disagio fisico, da presentare solamente una volta fino a quando si utilizzano apparecchi elettromedicali.
Modifica unilaterale del contratto:
l’Agcm interviene anche nei confronti di Acea
Dopo la segnalazione di Confconsumatori Lazio, l’Autorità ha emanato un provvedimento cautelare confermando la linea a tutela dei cittadini
Roma, 29 dicembre 2022 – Lo scorso agosto il Decreto Aiuti bis ha sospeso, per le società fornitrici di energia elettrica e gas, la possibilità di disporre modifiche unilaterali dei contratti. Nonostante questo, alcuni operatori del settore hanno continuato a inviare ai propri clienti comunicazioni che, di fatto, ignoravano quanto stabilito dal Decreto. Per questo lo scorso 12 dicembre l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), su segnalazione di Confconsumatori Lazio, ha emanato nei confronti dell’azienda Acea un provvedimento cautelare, ribadendo l’illegittimità delle comunicazioni di variazione unilaterale dei contratti di luce e gas.
LE COMUNICAZIONI CONTESTATE – Una associata di Confconsumatori aveva ricevuto da Acea Energia S.p.A, tra i mesi di settembre e ottobre, l’avviso di modifica delle proprie condizioni contrattuali relativamente alla fornitura sia del gas sia dell’energia elettrica. Ma, come ricordato, il Decreto Aiuti bis ha disposto che “fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte”. E, inoltre, sono diventati inefficaci anche i preavvisi comunicati di modifica unilaterale inviati prima della data di entrata in vigore del presente decreto. Ignorando la norma, Acea ha inviato le comunicazioni di proposta di modifica unilaterale, presentando nuove condizioni economiche applicabili con decorrenza compresa tra settembre e dicembre 2022 e dichiarando che l’offerta sottoscritta era “in scadenza”. Come ha rilevato l’Agcm, però, la società non ha indicato, nelle lettere, quale fosse la data di scadenza. L’Autorità, a cui si era rivolta Confconsumatori Lazio, ha poi accertato che la presunta scadenza delle offerte era artificiosamente prospettata da Acea ai propri clienti con l’obiettivo di aggirare la sospensione delle modifiche unilaterali. Non solo: la condotta dell’azienda è particolarmente grave in quanto, oltre a vanificare un intervento normativo concepito per tutelare i consumatori dai rincari, appare aggressiva nei confronti dei cittadini e del loro esercizio dei diritti contrattuali.
IL COMMENTO DI CONFCONSUMATORI – “Il recente provvedimento cautelare dell’Autorità - afferma l’avvocato Barbara D’Agostino, presidente di Confconsumatori Lazio - conferma (come accaduto nelle ultime settimane in relazione ad altre società venditrici di energia) una linea di azione importante a tutela del cittadino mai come in questo momento particolarmente colpito da incertezza e poca trasparenza quando si tratti consumi e spese per energia, gas e luce”.
“Confconsumatori, - aggiunge l’avvocato Carmen Agnello, responsabile Energia di Confconsumatori - con animo cauto e propositivo, invita dunque tutte le società operanti nel settore energia ma anche l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambienti) ad avviare un tavolo di concertazione e confronto con le associazioni che possa ridurre il contenzioso, valorizzando i protocolli di conciliazione esistenti, con buona soddisfazione di tutte le parti in causa, evitando al contempo inutili esborsi economici”.
Fallimento FTX: cosa insegna ai risparmiatori
Attualmente le piattaforme di criptovalute sono giungle senza regole dove occorre anche proteggersi dal rischio di furti: ecco i consigli di Confconsumatori
Roma, 22 novembre 2022 – Dopo il crack della piattaforma di criptovalute, l’exchange crypto FTX, occorre che i consumatori interessati a questo tipo di investimenti siano consapevoli dei rischi e adottino alcuni accorgimenti per proteggere il più possibile il proprio portafoglio virtuale. Ecco il commento e i consigli dell’avvocato Antonio Pinto, esperto di Confconsumatori.
BOMBE A OROLOGERIA - I numeri fotografano uno dei più grandi disastri finanziari della finanza mondiale. Circa un milione di investitori che hanno perso oltre 30 miliardi di euro e, solo in Italia, vi sarebbero oltre centomila creditori. La piattaforma di criptovalute l’exchange crypto FTX ha chiesto negli Stati Uniti di essere ammessa al Chapter 11, ossia alla bancarotta assistita. Arriva dopo tanti altri crack, come ad esempio MTGox, l’exchange giapponese di criptovalute, la stablecoin Terra-Luna e vari altri. FTX era la seconda piattaforma di scambio di valute digitali al mondo (per volumi), e questo è la prova che i criptoasset poggiano su basi davvero molto fragili. L’economista Nouriel Roubini non a caso ha definito società come FTX “una bomba a orologeria” che potrebbe esplodere in qualsiasi momento. Banca d’Italia e Consob ripetutamente hanno segnalato ai risparmiatori i gravissimi rischi di questo segmento di mercato virtuale.
MERCATI NON REGOLAMENTATI - Il “fallimento” della piattaforma di criptovalute, l’exchange FTX, ci insegna che i risparmiatori dovrebbero usare enorme cautela se proprio decidono di investire denaro in queste piattaforme, poiché si tratta di mercati non regolamentati, senza nessuna tutela per i risparmiatori. In attesa della nuova normativa Ue che arriverà con il regolamento Mica, la compravendita di criptovalute è una giungla senza regole e senza difese effettive. In Italia è obbligatorio da luglio un registro per le società attive nell’intermediazione di valute digitali, gestito dall’Oam, l’organismo di agenti e mediatori. Tuttavia, non si tratta di un sistema autorizzativo, ma di una semplice registrazione ai fini dell’antiriciclaggio. L’attività di trading di questo tipo di criptoasset al momento, infatti, non è soggetta ad autorizzazione. Si deve tenere conto che nella finanza tradizionale i soggetti almeno sono vigilati e sottoposti a stringenti regole, mentre nel settore dei bitcoin ed analoghi asset non trovano applicazione le regole di condotta e i presidi a tutela di investitori o depositanti.
CHIAVETTE PER I SOLDI VIRTUALI - Per chi vuole proprio “investire” in questi prodotti è meglio non lasciare i soldi virtuali in un “portafoglio” messo a disposizione dalla piattaforma (exchange). Sono infatti piattaforme virtuali private, non regolamentate, dove spesso si sono verificati, oltre ai fallimenti, anche problemi legati a furti ed hackeraggi. In linea di principio sono società che non offrono garanzie e non sono assicurate, con il rischio potenziale di poter perdere tutti i soldi depositati. Meglio usare la chiavetta Usb: vale a dire su un supporto non connesso a Internet, e quindi non soggetto a furti da parte di hacker o ad altre variabili. Unica avvertenza: occorre non perdere la chiavetta, altrimenti i soldi virtuali non sono più recuperabili. In gergo si chiama cold wallet, al contrario degli hot wallet che si trovano sul pc o sullo smartphone.
I RISPARMIATORI TRADITI - Per quanto riguarda cosa fare in concreto per i risparmiatori traditi per adesso occorre studiare e approfondire se davvero esiste un percorso che possa dare qualche realistica possibilità di recupero, tenendo conto che FTX aveva sede nel Delaware ed è lì che si è aperta la procedura. Ad esempio, anche per l’insinuazione al passivo vi è il problema dei costi, da rapportare a quanto potrà esser effettivamente recuperato da eventuali attivi che si dovranno recuperare. Per il momento, comunque, non esistono prospettive realistiche per ottenere ristoro. I risparmiatori interessati a ricevere aggiornamenti sul tema possono contattare le sedi di Confconsumatori: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Bollette, modifiche unilaterali: perché segnalarle
Illegittime le modifiche comunicate dal gestore tra agosto 2022 e aprile 2023:
chi segnala ad Agcm potrà anche rivalersi in caso di danno economico
Roma, 9 novembre 2022 – I consumatori che hanno ricevuto dal proprio gestore dell’energia comunicazioni unilaterali di variazione delle condizioni contrattuali prima della scadenza del contratto devono contestarle e segnalarle all’Agcm. Questo non solo perché si tratta di comportamento illegittimo da scoraggiare con sanzioni comminate dalle Autorità, ma anche perché coloro che, nel frattempo, avessero sottoscritto altro contratto più oneroso o subito danni conseguenti le comunicazioni illegittime, potranno richiedere un risarcimento se verrà accertata (grazie anche alle segnalazioni dei consumatori) la pratica commerciale scorretta da parte del gestore. Confconsumatori si è attivata tramite i propri sportelli per assistere i cittadini con modelli di segnalazione da inviare.
LE VARIAZIONI ILLEGITTIME – Confconsumatori era già intervenuta sul tema dell’illegittimità delle modifiche unilaterali. Ma si ricorda qui, in particolare, l’articolo 3 del DL 115/2022 (aiuti ter) che ha introdotto il divieto di modifiche unilaterali a carico delle società energetiche a partire dal 10.8.2022 al 30.4.2023. In tale periodo non possono neanche essere notificati (come da comunicazione congiunta di Antitrust ed Arera) i preavvisi di notifica e le società potranno, salvo proroghe, inviare ex novo i suddetti a partire dal 30.4.2023 con efficacia 30.5.2023. Da ultimo si ricordano i provvedimenti già adottati dall’Antitrust a fine ottobre scorso, nei confronti di diversi gestori di luce e gas (si veda qui: https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2022/10/PS12441-PS12450-PS12451-PS12453).
ATTENZIONE ALLE TELEFONATE – Fermo restando il diritto del consumatore di cambiare gestore o contratto in qualunque momento, in questo periodo così delicato occorre prestare ancora maggiore attenzione alle proposte telefoniche: alcuni associati, ad esempio, hanno lamentato di essere stati convinti dal call center a sottoscrivere un contratto più oneroso prima della naturale scadenza del precedente, più conveniente. Confconsumatori invita i cittadini – spesso impreparati e disorientati di fronte a telefonate di questa natura - a confrontarsi con gli sportelli dell’associazione, anche via e-mail, per valutare la legittimità di queste ed altre pratiche telefoniche allo scopo di segnalarne l’eventuale scorrettezza all’Autorità Agcm.
COSA POSSONO FARE I CONSUMATORI – Confconsumatori sta affiancando i cittadini nella contestazione delle comunicazioni illegittime e nella segnalazione delle stesse all’autorità Agcm. L’associazione ha messo a disposizione anche dei modelli di lettera. Gli utenti interessati possono contattare gli sportelli presenti sul territorio, il cui elenco completo è qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Assemblea dei consumatori:
5 punti urgenti per l’agenda di Governo
Le associazioni dei consumatori e le forze sociali hanno individuato alcune proposte fondamentali per contrastare i rincari
Roma, 18 ottobre 2022 – Si è tenuta oggi l’Assemblea nazionale delle Associazioni dei Consumatori, a cui hanno partecipato oltre 4000 attivisti, per sollecitare il Governo all’adozione di misure urgenti per fronteggiare i rincari sul fronte dell’energia e dei beni di largo consumo. Un incontro senza precedenti, che ha visto, al fianco dei Consumatori, la partecipazione delle principali forze sociali del Paese: le più importanti sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, USB, ma anche rilevanti sigle del mondo produttivo, CNA, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, i Panificatori artigiani, i sindacati degli inquilini SUNIA e SICET, le organizzazioni del volontariato Auser e Anteas, Federcasalinghe, le Associazioni ambientaliste e pro rinnovabili come WWF Legambiente, Coordinamento Free e le rappresentanze dei produttori di fotovoltaico e dei rivenditori di energia come Italia Solare, Arte.
LE PROPOSTE - La vastissima partecipazione ha spinto le associazioni promotrici a predisporre una piattaforma condivisa a partire da cinque rivendicazioni principali in materia di energia:
1) la sospensione dei distacchi per morosità, oggi in larghissima parte legata a situazioni di profondo disagio e povertà, con la lunga rateizzazione delle bollette garantita dallo Stato e, insieme, un divieto più stringente alle modifiche contrattuali decise unilateralmente dalle aziende fornitrici di energia;
2) l’aumento dei bonus per energia, gas e acqua e l’allargamento della platea dei beneficiari, attraverso l’innalzamento delle soglie Isee, anche differenziate per intensità di aiuto, insieme con la costituzione di un Fondo di contrasto alla dilagante povertà energetica;
3) la riforma della bolletta, riducendone gli oneri fiscali e parafiscali, e del sistema di formazione dei prezzi dell’energia, considerando la media ponderata dei costi delle diverse fonti e disaccoppiando elettricità e gas, per contrastare più efficacemente le speculazioni;
4) una politica industriale ed energetica di rilancio degli investimenti sulle fonti rinnovabili e sulle tecnologie di accumulo, adottando misure di sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche;
5) un piano nazionale straordinario di sostegno alle famiglie e alle imprese, insieme con la precisazione e il rafforzamento degli strumenti di supertassazione degli extraprofitti superiori ad una certa soglia realizzati dalle grandi imprese energetiche e da altre aziende in settori quali quello farmaceutico, finanziario, creditizio e dell’e-commerce.
“Ci aspettiamo ora che il Governo sia pronto ad ascoltare le proposte e rivendicazioni delle associazioni dei consumatori, che chiedono di aprire stabilmente un tavolo di dialogo che le coinvolga, insieme a quelli delle altre parti sociali ed economiche. I consumatori, rappresentati dalle principali associazioni riconosciute, restano pronti a mobilitarsi, in tutte le forme e modalità possibili, finché non saranno assunte efficaci misure per fronteggiare l’emergenza sociale e sia avviato un percorso riformatore di carattere strutturale in materia di politiche energetiche e di sostenibilità del mercato dei consumi.”
Caro-vita, caro-energia: il 18 ottobre assemblea nazionale dei consumatori aperta a sindacati, imprese, esercenti e forze sociali.
Cosa chiedono i consumatori al nuovo Governo per affrontare l’emergenza bollette e contenere gli aumenti dei prezzi al dettaglio
17 ottobre 2022 - Le associazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon, Associazione Utenti Radiotelevisivi, hanno indetto per il prossimo 18 ottobre una assemblea nazionale dei consumatori, aperta a sindacati, imprese e forze sociali, per discutere i temi dell’emergenza inflazione e proporre soluzioni condivise per abbattere prezzi e bollette.
Le associazioni chiedono a sindacati dei lavoratori, organizzazioni di categoria dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, del commercio e della cooperazione e alle altre forze sociali organizzate del volontariato, ambientaliste, culturali, studentesche, ecc., di unirsi ai consumatori per dar vita alle più opportune azioni comuni e giungere a proposte condivise, al fine di spingere il Governo ad adottare misure efficaci di contrasto all’inflazione e alle speculazioni che ne influenzano pesantemente il corso, per affrontare l’emergenza energia e per realizzare riforme strutturali in tema di tutele dei cittadini.
In tal senso hanno organizzato una assemblea nazionale di tutti i propri quadri e militanti per la mattina di martedì 18 ottobre prossimo, a partire dalle ore 10, che sarà aperta alle altre parti invitate e che potrà essere seguita in streaming sui siti e canali social delle organizzazioni promotrici e attraverso la piattaforma Zoom al seguente link: https://us06web.zoom.us/webinar/register/WN_4IGZ6ExWTPmfhw2FQiWIww
“Siamo convinti che l’assemblea nazionale in programma rappresenti una grande opportunità di partecipazione e di confronto per tutti i cittadini: le associazioni dei consumatori, infatti, sono una “cerniera” necessaria per avvicinare le Istituzioni ai cittadini e cogliere le esigenze reali della società”, commenta la presidente di Confconsumatori Mara Colla. “Discuteremo di proposte concrete a supporto di famiglie e imprese, da presentare al Governo per fare fronte alla crisi energetica che stiamo attraversando”.
Tra le misure che le associazioni ritengono indispensabili e che saranno discusse nel corso dell’evento del 18 ottobre, prima di essere presentate al nuovo Governo, trovano spazio:
- sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, con garanzia pubblica, e procedura speciale di Conciliazione presso Arera;
- definizione della casistica di morosità incolpevole, ampliamento delle soglie d'accesso e degli importi dei bonus sociali per elettricità e gas;
- più rigoroso divieto temporaneo di modifica unilaterale dei contratti per l'energia, compresi rinnovi e recessi;
- misure di contrasto alle speculazioni e all'eccessiva volatilità dei mercati, disaccoppiando la formazione dei prezzi di elettricità e gas e fissando i valori per i regimi tutelati secondo la media ponderata dei costi di approvvigionamento e produzione dalle differenti fonti, stabilendo, conseguentemente, una soglia massima di oscillazione dei prezzi sul mercato libero;
- riforma degli oneri generali di sistema, spostandone gran parte sulla fiscalità generale e sgravandoli dall'IVA;
- istituzione dell'Albo dei fornitori di energia, con requisiti stringenti di accreditamento;
- niente IVA sulle accise sui carburanti, parametrandone il carico alla media europea, e sterilizzazione IVA sulla materia prima non oltre il valore delle accise, prorogando ancora il taglio di almeno 30 cent/litro;
- rimodulazione delle aliquote IVA sui generi alimentari e di largo consumo, riducendole fino all'azzeramento sui cibi e prodotti essenziali, incluso il pellet;
- deducibilità integrale dei titoli di viaggio per lavoratori e studenti pendolari, forti agevolazioni e gratuità di alcuni servizi e forniture, quali mense e libri scolastici;
- rafforzamento poteri dell'autorità di vigilanza sui prezzi e istituzione degli Osservatori territoriali, partecipati dalle AACC;
- norme di sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili e costituzione del Fondo di contrasto della dilagante povertà energetica;
- supertassazione degli extraprofitti realizzati nelle attività finanziarie ed energetiche;
- apertura del dialogo sociale permanente anche con le Associazioni dei consumatori e utenti.
Sono queste le rivendicazioni più urgenti, insieme ad altre proposte che potranno scaturire dalla grande Assemblea nazionale online del prossimo 18 ottobre, che le associazioni dei consumatori pongono sin d'ora all'attenzione del Governo e sulle quali chiedono di aprire il confronto di merito. Ma, in carenza di questo e di misure adeguate di contrasto dell'emergenza energetica e della spirale inflazionistica, sono pronte a promuovere ulteriori e più incisive forme di mobilitazione generale, anche di piazza, come già hanno fatto a giugno scorso con la "Protesta delle pentole vuote" e poi con numerose altre iniziative molto partecipate nelle principali città italiane.
Modifiche contrattuali energia: Confconsumatori commenta il comunicato di Arera
Le modifiche contrattuali, diversamente da quanto sostenuto da Arera e Agcm, non sono mai possibili per eccessiva onerosità, se non disposte dal giudice
Roma, 17 ottobre 2022 – A seguito del recente comunicato diffuso da Arera e Agcm - comunque positivo perché rassicura i consumatori e invita le aziende energetiche a comportamenti rispettosi nei confronti dei clienti - Confconsumatori desidera avanzare alcune riflessioni. Dal comunicato, infatti, parrebbe giustificata la possibilità, per i venditori, di ricorrere alla modifica unilaterale per eccessiva onerosità. L’art. 3 del d.l. 115/2022, però, non prevede in alcun modo la possibilità per i fornitori di energia di modificare le condizioni contrattuali dei contratti del mercato libero sino alla naturale scadenza dell’offerta commerciale sottoscritta con l’utente. Infatti, l’art. 3 citato, rubricato “Sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale” prevede nello specifico che “fino al 30 aprile 2023 è sospesa l'efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all'impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte”. Inoltre, restano inefficaci i preavvisi comunicati dai gestori prima della data di entrata in vigore del decreto legge 115/2022, salvo che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate. Ricordiamo che il consumatore deve sempre opporsi formalmente, da solo o, meglio, affidandosi ai nostri sportelli, a qualsiasi proposta di aumento sia che la riceva per iscritto, sia che arrivi telefonicamente, perché è un suo diritto opporsi e chiedere il permanere delle condizioni contrattuali in corso sino alla scadenza del contratto.
I CONTRATTI ENERGIA - Esclusi i casi, dunque, in cui l’offerta commerciale sottoscritta dall’utente preveda già una indicizzazione del prezzo di fornitura con riferimento al PUN (prezzo unico nazionale), l’operatore non può mai modificare in aumento il prezzo previsto dal contratto se non in occasione della sua scadenza naturale. E nemmeno è sostenibile l’eventuale modifica unilaterale della offerta applicata giustificandola in funzione della eccessiva onerosità sopravvenuta. Il contratto di fornitura di energia elettrica, come quello del gas, è un contratto a prestazioni corrispettive e ad esecuzione continuata. In questi casi, se la prestazione di una delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e imprevedibili, come quelli d’altronde che stanno portando all’aumento vertiginoso delle bollette elettriche e di gas, la parte che deve tale prestazione può eventualmente chiedere la risoluzione del contratto ma appunto questa valutazione non può in nessun modo essere sostenuta unilateralmente, e per giunta dalla parte economicamente più forte, ai danni della parte più debole del rapporto, ovvero l’utente/consumatore. Un’eventuale modifica per eccessiva onerosità deve essere domandata al Giudice, che deciderà se disporla, senza che il fornitore di energia possa applicarla unilateralmente o addirittura sospendere la fornitura.
IL COMMENTO – Gli aumenti delle bollette, e le difficoltà che ne derivano per le famiglie, fanno crescere la platea dei soggetti che vanno incontro al fenomeno della “povertà energetica”. “Come associazione ribadiamo che servono aiuti che permettano alle famiglie di pagare le bollette e di arrivare a fine mese senza doversi ulteriormente indebitare; non soluzioni preconfezionate volte a giustificare eventuali aumenti unilaterali - afferma l’avvocato Franco Conte, responsabile Energia di Confconsumatori - ma moratorie delle sospensioni delle utenze in difficoltà economica con contestuale possibilità di poter accedere a rateizzazioni da un minimo di 24 mesi sino a 60 mesi per gli importi più elevati senza interessi. Auspichiamo, inoltre, che tale rateizzazione sia concessa anche per le fatture successive qualora di importi superiori alla media dell’utenza interessata ponendo le nuove rate in coda all'originario piano di rientro”.
E aggiunge Mara Colla, presidente di Confconsumatori: “Un altro intervento necessario è quello di prevedere un ulteriore aumento dei limiti reddituali per usufruire dei bonus sociali. Ma è ormai arrivato il momento di mettere mano a riforme strutturali e durature che riducano davvero il costo dell’energia e, soprattutto, aumentino la produzione e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili”.
Processo PwC – Veneto Banca: ultime settimane per costituirsi parte civile
Manca meno di un mese alla prima udienza del processo che vede coinvolta la società di revisione PwC
Roma, 6 settembre 2022 – Inizierà il prossimo 4 ottobre 2022 il processo a carico della società di revisione PwC e di una sua dirigente, responsabile della revisione dei bilanci Veneto Banca. Gli azionisti hanno ancora alcune settimane per costituirsi come parte civile nel processo.
LE ACCUSE - Le accuse rivolte alla società di revisione contestano i reati di “ostacolo alle attività di vigilanza”, “illecito amministrativo dell’ente” e “falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni dei responsabili della revisione”. Il GUP di Roma, disponendo il rinvio a Giudizio a carico dell’imputata e della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ha determinato una nuova e concreta possibilità per i risparmiatori azionisti e obbligazionisti subordinati di Veneto Banca di ottenere un risarcimento da una società molto solvibile, anche se ci saranno da affrontare ostacoli durante il dibattimento circa la giurisprudenza non univoca sui capi d’imputazione contestati e alla loro idoneità a legittimare il risarcimento a tutte le parti civili.
Si tratta probabilmente del primo caso in Italia in cui, dopo un crac bancario, la società di revisione dei bilanci è direttamente imputata di aver contribuito, con propri dirigenti, alla stesura di bilanci irregolari.
LA POSSIBILITÀ DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE - All’esito dell’udienza preliminare, il GUP del Tribunale di Roma ha già ammesso come parte civile Confconsumatori APS, difesa dall’avvocato Barbara D’Agostino di Roma, per le gravi ripercussioni sui consumatori e sul mercato di borsa delle condotte ascritte al revisore.
Secondo il GUP di Roma, che ha rinviato la società e la dirigente a giudizio per il giorno 4 ottobre 2022, i reati astrattamente commessi vanno dall’ostacolo alla vigilanza bancaria all’irregolare revisione dei bilanci (articolo 27 decreto legislativo 39/2010): pertanto gli azionisti della Banca e anche gli obbligazionisti subordinati hanno diritto a un congruo risarcimento dei danni.
L’ASSISTENZA DI CONFCONSUMATORI - L’associazione invita azionisti e obbligazionisti subordinati a costituirsi parte civile per chiedere il ristoro dei danni alla società di revisione, segnalando che possono costituirsi parte civile anche coloro che hanno venduto i titoli in perdita prima del crac bancario (prima del 2016). Confconsumatori è disponibile a raccogliere e inviare tutta la documentazione necessaria per la costituzione entro il prossimo martedì 20 settembre.
Per ricevere ulteriori informazioni e assistenza invitiamo a contattare le sedi territoriali di Confconsumatori reperibili all’indirizzo www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori. Nel caso non ci fosse una sede di riferimento nella vostra zona, potete scrivere una mail a confconsumatori.roma@gmail.com.
“PROTESTA DELLE PENTOLE VUOTE”
IL 10 GIUGNO ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI IN PIAZZA IN TUTTO IL PAESE
CONTRO LE SPECULAZIONI E GLI AUMENTI INGIUSTIFICATI DEI PREZZI.
IL GOVERNO INTERVENGA, ACCOGLIENDO LE PROPOSTE PRESENTATE.
Aumenti dei prezzi e carovita preoccupano le Associazioni dei consumatori spingendole ad una mobilitazione di piazza in tutte le principali città italiane il prossimo 10 giugno, che dà seguito all’Assemblea unitaria on line svolta il 6 aprile scorso, con migliaia di delegati di tutte le regioni.
“Non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi, ma di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze sull’intero sistema economico. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare” - affermano le Associazioni dei Consumatori.
Più di un quarto delle famiglie si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona.
L’inflazione nel 2022 ha già raggiunto il 6,5%, come non accadeva dai primi anni ’90, e il previsto rialzo dei tassi d’interesse porterà all’aumento anche delle rate di mutui e prestiti.
I rincari a cui stiamo assistendo hanno avuto finora solo timide reazioni del governo, che si è limitato a misure di carattere emergenziale e temporaneo, come la tassazione sui superprofitti delle società dell’energia, gli sgravi parziali per alcune imprese e la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette, ma rinviando i necessari interventi di carattere strutturale che da tempo rivendichiamo per arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo.
“È necessario fare di più ed è necessario farlo ora! – afferma Michele Carrus Presidente Federconsumatori - Per questo ci prepariamo ad una mobilitazione in tutta Italia, perché finalmente le esigenze dei cittadini, delle famiglie e soprattutto dei redditi bassi e medio-bassi ricevano la dovuta attenzione dal Governo.”
Per far sentire la protesta dei cittadini e richiamare il Governo al dovere di confrontarsi e di intervenire sulle speculazioni, le Associazioni dei consumatori hanno lanciato la “PROTESTA DELLE PENTOLE VUOTE” per il 10 giugno 2022, alle ore 11:00, con raduni e presidi a Roma in P.zza SS. Apostoli e contemporaneamente in tutti i capoluoghi regionali davanti alle Prefetture.
Per rimanere aggiornati sugli eventi in tutta Italia è possibile consultare la pagina dell’evento: https://fb.me/e/b5NiEHZ6G.
La pentola vuota è il simbolo della difficoltà delle persone e delle famiglie che faticano ormai a soddisfare bisogni essenziali, come mettere insieme quotidianamente il pranzo con la cena.
Sono state invitate a partecipare le Organizzazioni sindacali e datoriali, il mondo del Terzo settore e del Volontariato sociale, le associazioni ambientaliste e studentesche.
Le Associazioni presenteranno una PIATTAFORMA di interventi per calmierare i prezzi e combattere la speculazione, chiedendo al Governo di includere i rappresentanti dei consumatori tra le Parti sociali per confrontarsi sul contrasto alla povertà energetica, sul sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili, sulla determinazione e sorveglianza dei prezzi, sui carichi fiscali.
Le Associazioni consumatori
chiedono a tutti i cittadini di partecipare attivamente alla giornata di protesta del
10 giugno, scendendo in piazza
con le PENTOLE VUOTE!
“Io sono originale”: al via il progetto nell’Istituto d’Istruzione Superiore San Benedetto di Latina
L’iniziativa, promossa da Confconsumatori, è volta a sensibilizzare i ragazzi rispetto ai temi della contraffazione e della difesa della proprietà intellettuale
Roma, 7 aprile 2022 – Arriva a Latina "Io sono Originale", progetto finanziato dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale - Uibm (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) del Ministero dello Sviluppo Economico per contribuire a una corretta informazione rispetto ai rischi legati alla contraffazione e per incentivare l’utilizzo degli strumenti di tutela della Proprietà Intellettuale, promuovendo la cultura della legalità contro il mercato del falso.
Per la regione Lazio, Confconsumatori ha scelto di coinvolgere i ragazzi dell’Istituto d’Istruzione Superiore San Benedetto di Latina. Si è tenuto lunedì 4 aprile il primo incontro introduttivo con gli studenti che saranno chiamati a realizzare le 21 attività previste dal “Diario della creatività”, per partecipare poi alla selezione del migliore “Diario” di classe a livello regionale.
“In particolare – riferisce l’avvocato Barbara d’Agostino, Presidente Regionale Confconsumatori – nel corso dell’incontro si è tenuto un momento formativo per dimostrare concretamente agli studenti, come l’originalità e la protezione della proprietà intellettuale è fondamentale sia per il bene comune che per i singoli consumatori. Tra l’altro il Diario della Creatività ha come scopo ultimo quello di accrescere e consolidare una consapevolezza negli studenti di quanto la creatività e l’innovazione siano importanti in ogni ambito della vita. I destinatari di questa iniziativa sono gli studenti, che già hanno iniziato a cimentarsi in un percorso creativo, il “Diario della creatività” che, traendo spunto da un format europeo di successo, accompagnerà i ragazzi con il supporto di una piattaforma online” (https://www.educazionedigitale.it/iosonooriginale/).
Furto della borsa: vittoria a Roma, rimborsati 1.130 euro
L’Abf ha riconosciuto il diritto a un rimborso, da parte di Poste Italiane, a una consumatrice vittima di “furto con destrezza”
Roma, 25 marzo 2022 – Nuova vittoria di Confconsumatori presso l’Arbitro Bancario e Finanziario (Abf), che ha riconosciuto il diritto al rimborso di 1.130 euro nei confronti di una consumatrice romana, che aveva subito il furto, eseguito con destrezza, della borsa contenente la carta di debito. Il rimborso corrisponde all’importo di due operazioni disconosciute a seguito del furto dello strumento di pagamento.
I FATTI – Il 1° dicembre 2020, intorno alle 18.30, i ladri si sono avvicinati alla nostra associata dopo che aveva parcheggiato l’auto, riferendole che doveva spostarla perché si stava provvedendo a ripulire la strada. Appena riaperta l’autovettura e appoggiata la borsa sul sedile, un complice ha portato a termine il furto, aprendo lo sportello del passeggero.
La donna, alle 19, mentre era nella stazione dei Carabinieri, ha subito provveduto a richiedere il blocco della carta bancomat ma già tra le 18.50 e le 19.17 erano stati effettuati prelievi fraudolenti per la somma complessiva di 1.130 euro, per la quale la consumatrice ha chiesto il rimborso all'intermediario, ricevendo però risposta negativa.
Non essendo riuscita a definire la controversia attraverso il reclamo, la nostra associata ha promosso una procedura davanti all’Arbitro Bancario Finanziario.
LA DECISIONE DELL’ABF - L'intermediario ha inteso obiettare che le operazioni erano state effettuate correttamente, senza che emergesse alcuna anomalia, deducendo, in base al ristretto arco temporale trascorso dal momento del furto all’esecuzione della prima transazione illegittima e in base alla modalità di autenticazione impiegata, che la cliente non avesse tenuto una condotta diligente, conservando il codice segreto PIN unitamente alla carta.
Quindi l’intermediario ha obiettato che l’evento si era verificato a causa del “contegno gravemente colposo” della vittima di furto, ma l’Arbitro ha dato ragione alla nostra associata, riconoscendole il diritto al rimborso.
«L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino Presidente Confconsumatori Lazio – ha riconosciuto che quando si realizza la fattispecie di furto con destrezza degli strumenti di pagamento questo fatto esime la ricorrente dall’addebito di responsabilità per omessa violazione degli obblighi di custodia della carta e dei relativi codici segreti sottolineando che si deve escludere la colpa grave nei casi in cui l’utilizzatore sia stato vittima di una azione coordinata volta ad effettuare il furto dello strumento di pagamento, condannando quindi Poste Italiane al rimborso delle somme illegittimamente sottratte dal conto corrente».
I consumatori che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali elencate qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
“Io sono originale”: riparte il progetto nelle scuole di cinque regioni
L’iniziativa, promossa dalle associazioni dei consumatori, contribuirà a sensibilizzare i ragazzi rispetto ai temi della contraffazione e della difesa della proprietà intellettuale
Roma, 24 marzo 2022 – Torna, in cinque regioni, "Io sono Originale", progetto finanziato dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale - Uibm (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) del Ministero dello Sviluppo Economico per contribuire a una corretta informazione rispetto ai rischi legati alla contraffazione e per incentivare l’utilizzo degli strumenti di tutela della Proprietà Intellettuale, promuovendo la cultura della legalità contro il mercato del falso. Parteciperanno alcuni istituiti superiori di Lazio, Campania, Puglia, Umbria e Calabria, individuati dalle associazioni dei consumatori, tra cui Confconsumatori.
Nel Lazio, Confconsumatori ha scelto di coinvolgere gli studenti del Liceo Scientifico Leon Battista Alberti di Minturno e dell’I.I.S. San Benedetto di Latina. “In particolare – riferisce l’avvocato Franco Conte, referente territoriale per il progetto insieme all’avvocato Barbara D’Agostino – i destinatari di questa iniziativa saranno gli studenti delle classi prime, che dovranno cimentarsi in un percorso creativo, il “Diario della creatività”, traendo spunto da un format europeo di successo, che accompagnerà i ragazzi con il supporto di una piattaforma online” (https://www.educazionedigitale.it/iosonooriginale/).
Nei giorni scorsi i ragazzi dell’istituto Alberti hanno preso parte all’incontro introduttivo, che ha dato il via alle attività laboratoriali relative alla compilazione del “Diario della creatività”. I primi giorni di aprile, invece, l’iniziativa sarà presentata ufficialmente anche all’I.I.S. San Benedetto.
Questo progetto permetterà agli studenti di mettersi in gioco e di lavorare in gruppo per preparare contenuti informativi destinati ai coetanei (disegni e fotografie, poesie e canzoni, videointerviste e reportage, e ogni altra forma espressiva), rendendoli parte attiva nella realizzazione del progetto educativo.
La piattaforma online dedicata consentirà di raccogliere, entro il 30 di aprile, tutti gli elaborati e di valorizzarli condividendoli sul web e sui social media, contribuendo così a premiare l’impegno e rinforzare la motivazione degli studenti, veri protagonisti dell’iniziativa. Al termine del progetto saranno decretati i cinque istituti vincitori a livello regionale.
Furto del bancomat in appartamento: rimborsati 1.107 euro a Roma
L’Abf ha riconosciuto il diritto a un rimborso, da parte di Crédit Agricole, a una consumatrice vittima di un furto in appartamento
Roma, 17 marzo 2022 – Vittoria di Confconsumatori presso l’Arbitro Bancario e Finanziario (Abf), che ha riconosciuto il diritto al rimborso di 1.107 euro nei confronti di una consumatrice romana, corrispondente all’importo di 7 operazioni disconosciute a seguito del furto dello strumento di pagamento avvenuto nella propria abitazione.
I FATTI - Durante la notte tra il 26 e il 27 marzo 2021, i ladri si sono introdotti nell’abitazione della donna, molto probabilmente narcotizzando lei, il marito e i cani, prima di procedere al furto, fra le altre cose, della carta bancomat collegata al conto corrente presso l’istituto di credito resistente.
Tra le 04:48 e le 08:20 del 27.03.2021 sono stati effettuati prelievi fraudolenti per la somma complessiva di 1.157 euro, per la quale la consumatrice ha chiesto il rimborso all'intermediario, ricevendo però risposta negativa.
Non essendo riuscita a definire la controversia attraverso il reclamo, la nostra associata ha promosso una procedura davanti all’Arbitro Bancario Finanziario.
LA DECISIONE DELL’ABF - L'intermediario intendeva obiettare che le operazioni erano state effettuate correttamente, senza che emergesse alcuna anomalia, autenticate tramite il microchip della carta e la corretta digitazione del PIN senza errori, attribuendo quindi alla nostra associata la ‘colpa grave‘ per custodire insieme la carta bancomat e le credenziali di accesso.
L’Arbitro ha inteso escludere la colpa grave in caso di furto in appartamento, specificando che la ragione che sostiene questo orientamento è che proprio custodire nella propria abitazione le credenziali degli strumenti di pagamento – in un luogo riservato, dove massimamente si esercita il controllo sui propri beni, come la casa – integra il normale canone di diligenza nell'utilizzo degli strumenti elettronici.
«L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino Presidente Confconsumatori Lazio – ha riconosciuto un principio fondamentale e precisamente la totale assenza di colpa quando si è vittima di furto, ed ha oltretutto sottolineato in modo chiaro che la soglia di diligenza richiesta deve essere ridimensionata e parametrata al contesto, come nel caso specifico in quanto il furto è avvenuto in un luogo privato, inaccessibile ai terzi, condannando quindi Crédit Agricole al rimborso delle somme illegittimamente sottratte dal conto corrente».
I consumatori che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali elencate qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Truffa con “sms spoofing”: rimborsati 9.950 euro a Roma
L’Abf ha riconosciuto il diritto a un rimborso, da parte di Poste Italiane, a una consumatrice vittima di “sms spoofing”
Roma, 14 gennaio 2022 – Vittoria di Confconsumatori presso l’Arbitro Bancario e Finanziario (Abf) che ha riconosciuto il diritto al rimborso di 9.950 euro nei confronti di una consumatrice romana truffata tramite sms (tecnica dell’”sms spoofing”) da un numero riconducibile a Poste Italiane, società presso la quale la donna è titolare di un conto corrente. L’sms spoofing è una truffa informatica che consiste nell’invio di messaggi da un mittente apparentemente affidabile e reale – come, in questo caso, l’intermediario Poste Italiane.
I FATTI - Nel dicembre del 2020, una nostra associata di Roma, titolare di un conto presso Poste Italiane, ha ricevuto un sms da un numero riconducibile all’intermediario (ovvero lo stesso mittente delle comunicazioni ufficiali della banca) ed è caduta nella trappola, inserendo i dati richiesti. Ha poi ritrovato suo malgrado addebitata un’operazione – mai richiesta – di bonifico pari a 10.000 euro.
Non essendo riuscita a definire la controversia attraverso il reclamo, la nostra associata ha promosso una procedura davanti all’Arbitro Bancario Finanziario.
LA DECISIONE DELL’ABF - L’Arbitro ha riconosciuto che il messaggio ricevuto dalla consumatrice si era effettivamente insinuato all’interno di messaggi genuini ricevuti dall’intermediario tramite la tecnica dello spoofing, e per questo ha riconosciuto alla consumatrice romana il diritto al rimborso di 9.950 euro da parte di Poste Italiane. Il Collegio ha anche rilevato che il bonifico non autorizzato era stato disposto durante la telefonata con la quale la donna richiedeva il blocco della propria carta. Una maggiore tempestività dell’intermediario nell’eseguire la richiesta della cliente avrebbe potuto impedire la truffa. Il sistema di autenticazione e di protezione adottato da Poste Italiane, inoltre, non risulta conforme allo Strong Customer Authentication, altrimenti il danno in questione si sarebbe potuto evitare.
«L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino Presidente Confconsumatori Lazio – ha riconosciuto che il ricorrente è stato tratto in inganno dal cosiddetto “sms spoofing”, trattandosi di una modalità particolarmente insidiosa consistente nella manipolazione di un messaggio che rende l’sms apparentemente genuino poiché visualizzato negli smartphone insieme ai messaggi legittimi, condannando quindi Poste Italiane al rimborso delle somme illegittimamente sottratte dal conto corrente».
UN FENOMENO IN AUMENTO – Già nei mesi scorsi, Confconsumatori, insieme ad ABI e ad altre Associazioni dei consumatori, aveva inviato una lettera all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per sollecitare un maggiore coordinamento nel contrasto alle frodi informatiche, a fronte dell’aumento rilevante di fenomeni di frode sui canali mobili.
I consumatori che necessitano di assistenza possono rivolgersi a Confconsumatori tramite le sedi territoriali elencate qui: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/.
Processo Veneto Banca PwC: Confconsumatori parte civile
Una nuova speranza per i risparmiatori VB danneggiati: Confconsumatori, oltre ad essere ammessa nel processo ha citato la società come responsabile dei danni agli azionisti
Roma, 5 novembre 2021 – Confconsumatori è stata ammessa come parte civile nel processo a carico di Alessandra Mingozzi (responsabile del controllo sui bilanci di Veneto Banca fra il 2010 ed il 2018) e della società di revisione PriceWaterHouseCooper Spa, società di revisione dei bilanci dal 2015 al 2018 del gruppo Veneto Banca, di cui la Mingozzi era socia. Si tratta di un nuovo filone processuale avviato in relazione alle vicende che hanno travolto i piccoli risparmiatori di Veneto Banca per i quali ora si apre la speranza di potersi costituire parte civile anche in questo processo penale.
LE ACCUSE - Gravissime le accuse rivolte alla società di revisione PwC alla quale si contestano i reati di “ostacolo alle attività di vigilanza”, “illecito amministrativo dell’ente” e “falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni dei responsabili della revisione”. Per la Procura, la Mingozzi, al fine di conseguire un ingiusto profitto, attestava consapevolmente il falso ed occultava informazioni rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della ex popolare, esprimendo sui bilanci un giudizio positivo, senza rilievi, rivelatosi falso. Secondo i magistrati di Roma, tale giudizio positivo sarebbe stato espresso dal revisore con l’intenzione di ingannare i soci azionisti, gli obbligazionisti e le Autorità di vigilanza.
LA RICHIESTA DI CONFCONSUMATORI - Confconsumatori ha anche formulato richiesta di poter citare la società di revisione PriceWaterHouseCooper Spa quale responsabile civile dei danni maturati dai soggetti danneggiati dai reati che vedono coinvolti gli azionisti di Veneto Banca. In seguito a una lunga discussione con i diversi difensori degli imputati, il Gup ha respinto tutte le argomentazioni che premevano per il rigetto della domanda di parte civile dell’associazione, accogliendo così, con ordinanza, la richiesta di Confconsumatori.
«La richiesta di costituzione come parte civile di Confconsumatori – ha spiegato il legale dell’associazione, Barbara d’Agostino – è stata accolta perché l’associazione ha dimostrato documentalmente e tecnicamente di possedere i requisiti per essere ammessi in ragione delle finalità statutarie. Ora, con la richiesta di rinvio a giudizio della società di revisione da parte della Procura di Roma si aprirà probabilmente una nuova possibilità per i risparmiatori azionisti e obbligazionisti di Veneto Banca di ottenere il sospirato e agognato risarcimento da una società molto solvibile».
«Esprimo soddisfazione – dichiara Mara Colla, presidente di Confconsumatori – per l’accoglimento della costituzione di parte civile della nostra associazione, un’ulteriore conferma della serietà e della concretezza con cui da decenni ormai siamo impegnati sul fronte della tutela dei piccoli risparmiatori truffati, oltre a lavorare parallelamente per la prevenzione delle condotte scorrette e per la promozione dell’educazione finanziaria».
COSA POSSONO FARE I RISPARMIATORI - L’udienza è stata aggiornata al prossimo 29 gennaio: nei mesi successivi si aprirà, probabilmente, la possibilità per i piccoli risparmiatori danneggiati di costituirsi nel processo tramite Confconsumatori. Gli interessati possono chiedere di ricevere aggiornamenti sull’andamento del processo scrivendo all’indirizzo risparmio@confconsumatori.it.
Troppe lacune: buoni fruttiferi postali rimborsati
L’Abf ha accolto la richiesta di rimborso di un associato di Roma: sui buoni note scritte a mano, niente scadenza né foglio informativo all’acquisto
Roma, 22 settembre 2021 – Note scritte a mano, scadenza incomprensibile e nessun foglio informativo. Nuova vittoria ottenuta da Confconsumatori Roma in materia di buoni fruttiferi postali presso l’Arbitro Bancario e Finanziario (Abf) che ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno relativo a buoni fruttiferi considerati prescritti da Poste Italiane.
TROPPE LACUNE SUL BUONO - Nell’agosto del 2001 un risparmiatore di Roma aveva acquistato, dei buoni dell’importo complessivo di 2.582,28 € sui quali compariva la nota, scritta semplicemente a mano, “serie AA2”. Inoltre, detti buoni non contenevano alcun elemento dal quale si potesse evincere la data di scadenza: di fatto non era possibile comprendere la loro durata in quanto, tra l’altro, non era mai stato consegnato alcun foglio informativo e/o documento illustrativo del buono, che consentisse di far valere validamente i propri diritti. Il risparmiatore convinto di possedere dei Buoni Postali ventennali, recatosi nell’ufficio postale, nel 2021 aveva ricevuto il rifiuto dell’impiegato che gli diceva che il buono si era prescritto nel dicembre 2018.
DAL RECLAMO ALL’ABF - Il risparmiatore si era quindi rivolto a Confconsumatori Roma: tramite l’associazione aveva, quindi, inviato un primo reclamo a Poste Italiane, e in un secondo momento, in mancanza di riscontro, sempre assistito da Confconsumatori, aveva deciso di portare la questione dinnanzi all’ABF. L’Arbitro, del Collegio di Roma, con recente decisione, ha accolto il ricorso, disponendo il pagamento dei buoni a titolo di risarcimento danni per l’inadempimento contrattuale.
«L’Arbitro Bancario e Finanziario – ha dichiarato l’avvocato Barbara d’Agostino Presidente Confconsumatori Lazio – ha riconosciuto la tesi da sempre portata avanti da Confconsumatori: il diritto al risarcimento del danno per la violazione della normativa di trasparenza e l’inottemperanza da parte di Poste Italiane al dovere di informazione. Il Collegio si è attenuto a quanto è stato già rilevato dal Collegio di Coordinamento, e cioè che la mancata indicazione della scadenza sul buono, e quindi la mancata consegna al sottoscrittore al momento dell’acquisto dei buoni del Foglio Informativo, cagiona un danno mediante la violazione del dovere di informazione».
Gli interessati che ritengono di non essere stati compiutamente informati dal personale di Poste al momento della sottoscrizione dei buoni in relazione alla scadenza possono rivolgersi alle sedi confconsumatori, consultando l’elenco a questo link: https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/
La decisione dell’ABF è scaricabile da qui: https://www.confconsumatori.it/troppe-lacune-buoni-fruttiferi-postali-rimborsati/
In Lazio Confconsumatori e Ugcons attivano un numero verde e sei sportelli per informare sui rischi e sui danni della contraffazione online
Roma, 11 novembre 2020 – Come difendersi dalla contraffazione online? Quanto ci costa il fenomeno del falso su internet? Nell’ambito Programma Generale delle iniziative a vantaggio dei consumatori denominato Regione Lazio per il cittadino consumatore VI finanziato con i fondi del Ministero dello Sviluppo Economico[1], Confconsumatori Lazio ed Ugcons Lazio hanno deciso di impegnarsi nella realizzazione di un progetto di educazione ed informazione sulla contraffazione e sulla pirateria commerciale ed il suo impatto economico globale. Ha preso il via, infatti, il progetto “Io Voglio solo originale – lo sviluppo di internet e la contraffazione in rete” promosso e finanziato dalla Regione Lazio, curato e realizzato da Confconsumatori Lazio ed Ugcons Lazio, che hanno attivato un numero verde e sei sportelli dedicati.
IL CONTESTO – Viviamo in un’epoca nella quale le nuove forme di comunicazione si sviluppano prevalentemente all’interno della rete. Internet rappresenta il fenomeno globale più rilevante mai registrato nell’epoca moderna, avendo raggiunto una dimensione talmente rilevante e strategica da impattare in modo considerevole su ogni attività ed aspetto economico e sociale. Con il sopraggiungere e l’affermarsi del “mercato virtuale mondiale”, le imprese presentano e comunicano la propria identità e il brand dei propri prodotti e servizi prioritariamente attraverso il web ed i social network, contesto che ne aumenta a dismisura la visibilità ma anche i pericoli di abuso e contraffazione. Da quando Internet si è affermato in tutto il mondo come il più importante e diffuso mezzo di informazione-comunicazione, sia gli operatori economici sia quei soggetti dediti ad attività illecite o borderline si sono resi conto della necessaria ed evidente dipendenza del consumatore virtuale dal marchio: il consumatore evoluto si informa su Internet, compra su Internet, sulle grandi piattaforme di commercio elettronico e negli e-shop specializzati.
GLI OBIETTIVI – Il progetto ha l’obiettivo di accrescere l’informazione del cittadino-consumatore: Confconsumatori Lazio e la Ugcons Lazio hanno deciso di impegnarsi nella realizzazione di un progetto di educazione che prevede una serie di attività per migliorare la conoscenza e la consapevolezza sul tema dell’impatto economico globale della contraffazione e della pirateria commerciale che ha ormai raggiunto livelli esageratamente elevati. Oggi, merci contraffatte e copie pirata possono essere ritrovate in quasi tutti i paesi del mondo e in quasi tutti i settori dell’economia globale. La penetrazione globale di Internet e la diffusione dei dispositivi mobili hanno contribuito notevolmente alla diffusione di questi crimini, in particolar modo sulle piattaforme di social media.
I SERVIZI ATTIVATI – Da oggi è attivo il numero verde 800-766486 contattabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 16, nonché il servizio degli sportelli per l’orientamento e la tutela dei consumatori, presenti su tutto il territorio del Lazio e precisamente:
“Invito tutti i cittadini consumatori – ha dichiarato l’avvocato Barbara D’Agostino, presidente di Confconsumatori Lazio – a contattare gli sportelli ed il numero verde 800-766486 per chiedere informazioni ed assistenza. Sarà possibile avere consulenze dettagliate dai nostri operatori qualificati, che sapranno dare risposta ad ogni domanda. A breve sarà possibile prendere visione del progetto e degli eventi in programmazione direttamente dal sito Internet che sarà presto on line“.
[1]ripartizione 2018 – ai sensi del D.M. 12 febbraio 2019, DD 17/06/2019. Avviso pubblico rivolto alle associazioni dei Consumatori e degli Utenti del Lazio iscritte nel Registro Regionale per la realizzazione del Programma Generale approvato con DGR n. 718 del 08/10/2019, denominato “Regione Lazio per il Cittadino Consumatore VI”
Accordo ABI-AACC: sospensione dei crediti alle famiglie
Confconsumatori, insieme ad altre associazioni, ha sottoscritto con l'Associazione Bancaria Italiana un accordo in tema di sospensione di mutui garantiti da ipoteca e finanziamenti chirografari a rimborso rateale
l 16 dicembre 2020 ABI e numerose associazioni dei consumatori, tra cui Confconsumatori, hanno sottoscritto un Accordo per la sospensione di mutui garantiti da ipoteca e finanziamenti chirografari a rimborso rateale.
Al riguardo, si riportano di seguito le principali caratteristiche dell’iniziativa:
Sono compresi i mutui ipotecari residenziali (anche relativi ad immobili non adibiti ad abitazione principale) che non possono accedere al Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa di cui all’art. 2, comma 475 e ss della Legge n. 244/2007 e i finanziamenti a rimborso rateale erogati a persone fisiche che non presentano ritardi di pagamento al momento della presentazione della domanda di sospensione;
La sospensione, per un massimo di 9 mesi, riguarda la quota capitale o l’intera rata e può essere richiesta nei casi di cessazione del rapporto di lavoro, sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni solari consecutivi, riduzione del fatturato del 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019, morte o grave infortunio del debitore;
Possono essere sospesi anche i mutui/finanziamenti che già hanno ottenuto una sospensione per l’emergenza epidemiologica, purché la durata complessiva della sospensione non superi i 9 mesi;
La richiesta, da presentare entro il 31 marzo 2021, attraverso una dichiarazione sostitutiva di certificazione e di atto di notorietà può essere sottoscritta anche con modalità telematiche, se in uso presso le banche e gli intermediari finanziari.
Hanno sottoscritto: Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Asso-Consum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons,Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori e Utenti, Federconsumatori, La Casa del consumatore, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Udicon, Unione nazionale dei consumatori
Cud 2020 errati: l’Inps indennizzi i pensionati
I pensionati che hanno ricevuto la tardiva rettifica dell’Inps rischiano una sanzione: Confconsumatori ha chiesto chiarimenti e indennizzi
Roma, 12 gennaio 2021– Tra il mese di novembre e dicembre un numero per ora imprecisato di pensionati ha ricevuto lettere dell'INPS contenenti certificazioni Cud dell’anno 2020 rettificate, ovvero che sostituivano le precedenti a suo tempo inviate. Dal momento che la rettifica è pervenuta oltre la scadenza del 10 dicembre, i pensionati interessati devono presentare una certificazione integrativa entro marzo, per la quale è prevista una sanzione. A tal proposito Confconsumatori ha scritto oggi una lettera all’Inps e al Mef per chiedere chiarimenti e l’adozione di opportune misure correttive al fine di evitare sanzioni e prevedere indennizzi per i soggetti danneggiati.
LE RETTIFICHE - Nelle lettere ricevute dai pensionati l’Inps ha comunicato che “La rettifica si è resa necessaria per integrare, sostituire o correggere i dati della precedente Certificazione Unica, nella quale le somme certificate non corrispondevano a quelle effettivamente erogate o trattenute dall'Inps nel 2019”. La nuova certificazione unica è pervenuta successivamente alla data del 10.12.2020 entro la quale la dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente essere inviata.
RISCHIO SANZIONE - A fronte di ciò, stante il riconosciuto ma non meglio specificato errore da parte dell'Inps, i destinatari di tale missiva si vedono costretti, entro il mese di marzo 2021, a presentare una dichiarazione integrativa per la quale è prevista una sanzione di euro 25 Qualora non provvedessero entro tale termine, potrebbero essere sanzionati dall'Agenzia delle Entrate per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.
LA LETTERA A INPS E MEF - Per questi motivi, in data odierna, Confconsumatori ha invitato l’INPS a spiegare i motivi dell’errore massivo scusandosi con i pensionati; l’associazione ha altresì invitato il Ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate ad acconsentire alla riapertura dei termini per la presentazione delle denunce dei redditi senza alcuna sanzione. Parimenti Confconsumatori invita l’INPS a riconoscere un equo quanto automatico indennizzo di euro 50,00 da corrispondersi ai pensionati a titolo di risarcimento per il disagio connesso ai nuovi indispensabili accessi presso gli uffici di caf o di commercialisti (oltre tutto in un momento epidemico come quello attuale).
Rimborsi Dentix: conciliazioni e risposte dalle finanziarie
Le finanziarie stanno rispondendo agli ex pazienti assistiti da Confconsumatori anche con rimborsi.
Risultati positivi dalle conciliazioni aperte dinnanzi all'ABF
Continua il lavoro incessante degli sportelli di Confconsumatori per tutelare i pazienti di Dentix Italia Srl che, dalla mancata riapertura delle cliniche dentistiche dopo il lockdown, sono rimasti senza cure, con prestazioni interrotte o non effettuate ma con i pagamenti delle rate ancora attivi. Confconsumatori sta ottenendo rimborsi e cancellazioni delle rate, anche grazie alla procedura di conciliazione presso l’Arbitro Bancario e Finanziario, mentre le finanziarie a cui Dentix si era appoggiata stanno iniziando a proporre soluzioni conciliative ai pazienti.
Come è noto, L’associazione ha inviato nei mesi scorsi numerose lettere di diffida alla società e altrettante pec di contestazione alle finanziarie, con la richiesta di risoluzione dei contratti di finanziamento con la restituzione delle rate pagate, come previsto ex lege.
Numerosi sono stati i contratti risolti in questo periodo con Deutsche Bank Easy e Fiditalia, che hanno anche restituito le rate pagate dagli ex pazienti Dentix: ad alcuni in toto perché non avevano neppure iniziato le cure, ad altri in parte, con una valutazione dentistica, anche nel caso di prestazioni minime.
Va detto, inoltre, che le proposte conciliative delle Finanziarie sono conseguenti, in larghissima misura, ai ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario che l’associazione ha depositato contro tutte quelle che non avevano risposto alle raccomandate inviate da Confconsumatori, a tutela dei propri associati. Ne è prova Cofidis che, nei giorni scorsi, si è dichiarata disponibile a risolvere il contratto e a restituire quanto non dovuto.
«Anche questo risultato – afferma l’avvocato Galloni – è un importante notizia, perché dà ragione alla linea decisa dall’associazione, al fine di evitare lungaggini e costi di cause giudiziarie che graverebbero economicamente su persone già in difficoltà e, in alcuni casi, con gravi pregiudizi di salute».
Piazza Annibaliano: tante le criticità
La Piazza non necessita di nuove attività private, ma di interventi di manutenzione, conservazione e promozione del patrimonio storico-artistico e culturale
Roma, 11 settembre 2020 – Confconsumatori Lazio commenta l’inaugurazione del progetto realizzato mediante avviso pubblico “E-state insieme 2020-2022” quale attuazione dei propri compiti istituzionali di diffusione della cultura e promozione del proprio patrimonio storico-artistico. Con un comunicato dei giorni scorsi si è dichiarato che si intende «far rinascere Piazza Annibaliano». Piazza Annibaliano necessita da anni dell’impianto di irrigazione ormai divelto, che ha determinato la distruzione del verde e la moria degli alberi.
La amministrazione, dopo il Covid-19 che ha messo in ginocchio tutte le attività commerciali e di ristorazione, ha dato in appalto, mediante un bando, la possibilità ad una ulteriore e nuova società, rispetto a quelle già esistenti, di aprire a settembre 2020 una ennesima attività di somministrazione e/o bar in piena concorrenza con le esistenti (già stremate dal Covid-19) nel pieno centro della piazza Annibaliano.
La pubblica amministrazione, anziché investire e utilizzare somme pubbliche per la manutenzione del verde pubblico, ha dato ai privati, senza alcun contributo, l’incarico di provvedere alla cultura ed alla promozione del patrimonio storico-artistico, in più ha pensato di poter dare rinascita alla cultura ed alla manutenzione dei luoghi pubblici consegnando ai privati beni e luoghi pubblici, anche con valore storico, mediante l’opportunità di una apertura di una attività di somministrazione.
Con ciò che realmente è stato realizzato è invece evidente l’assenza della politica:
Per la mancanza di ogni controllo e verifica di impatto estetico in quanto:
Si tratta di una struttura rozza, fintamente voluta rustica che impatta negativamente ed esteticamente con la vista del mausoleo di Santa Costanza;
In assenza dell’impianto elettrico la struttura si è agganciata alla centralina elettrica presente sulla strada ed ha realizzato una lunghissima e grossa canalina che attraversa la via, il giardino e la piazza;
In assenza dell’impianto idraulico la struttura si è agganciata all’impianto dell’irrigazione ed ha realizzato una ulteriore canalina che attraversa il giardino e la piazza;
In assenza del bagno pubblico, necessario per l’attività di bar e ristorazione, la struttura ha posizionato in piena piazza ben 4 bagni chimici che impattano negativamente con la vista del mausoleo di Santa Costanza;
In assenza di spazi interni la struttura e l’attività lascia i bidoni della spazzatura all’esterno anche vicino ai tavoli di consumazione.
Per la mancanza di ogni valutazione economica a carico degli esercizi di ristorazione e bar della zona che dopo il periodo di grave crisi determinata dalla chiusura forzata si trovano una nuova attività in concorrenza, incentivata dalla politica, che usufruisce di spazi ampi ed accattivanti.
Per la mancanza di ogni valutazione di protezione e valorizzazione degli spazi pubblici, nel caso specifico oltretutto di alto valore storico, che necessitano di una vera e reale manutenzione.
Nel caso specifico, la piazza è rimasta priva ancora della manutenzione del verde, perché le piante non vengono curate ed innaffiate, rimanendo ancora ben piantati lì gli alberi, ormai morti da tempo, accanto ai bagni chimici.
«Tale iniziativa – commenta l’avvocato Barbara d’Agostino, Presidente Confconsumatori Lazio – è assolutamente priva di senso e le immagini parlano da sole. È importante in questo momento storico che la politica e la pubblica amministrazione assuma un comportamento cosciente ed equilibrato e deve evitare “iniziative” che possano in realtà arrecare danni. La pubblica amministrazione, al suo posto, affida al privato attività finalizzate a rendere spazi pubblici fruibili qui nel caso specifico per la lettura di libri, ebbene il II municipio avrebbe dovuto quindi incentivare la cura dello spazio verde con il ripristino della manutenzione. La dirigenza politica del II Municipio ha invece, in realtà solo permesso ad una società privata di svolgere un’attività commerciale su suolo pubblico con strutture ed impiantistiche invasive. Per tale motivo si proseguirà presso tutte le autorità competenti per ottenere chiarimenti e verificare tale scempio».
Costa Crociere e Covid-19: negato il cambio biglietto
Nonostante le limitazioni imposte per Covid-19, a un consumatore è stato negato il cambio del biglietto e il riconoscimento del voucher corrispondente
Roma, 18 marzo 2020 – In seguito alle Ordinanze e alle misure di contenimento e prevenzione del Covid-19 che interessano anche i viaggi, un consumatore in modo corretto e coscienzioso, anziché richiedere il rimborso ha chiesto che gli fosse riconosciuto un voucher per effettuare in un secondo momento il viaggio prenotato. L’agenzia di viaggi,di tutta risposta, ha invece richiesto di pagare il saldo della crociera. Il viaggiatore si è così rivolto a Confconsumatori per la tutela dei suoi diritti.
Costa Crociere, infatti, nonostante il notorio e grave problema del Covid-19 e nonostante i provvedimenti di stato di allerta che i vari paesi Europei ed extraeuropei stanno adottando di chiusura e blocco di ogni forma di spostamento, intende proseguire con la propria attività crocieristica e il 13 marzo 2020 ha confermato sul suo sito ufficiale (Link) tutte le proprie tratte e i giorni di imbarco, anche a partire dal 4 aprile 2020, giorno in cui dovrebbero terminare le Ordinanze di prevenzione e contenimento del Covid- 19.
Facendo forza su tale comunicazione, Costa Crociere rifiuta la cancellazione dei viaggi tramite le agenzie di viaggio, rifiuta la cancellazione dei viaggi richiedendo e comunicando l’obbligo del versamento del saldo e dell’applicazione delle penali in caso di cancellazione delle crociere.
Il viaggiatore in questione si è rivolto a Confconsumatori dopo aver comunicato a Costa Crociere l’intenzione di annullare la crociera con partenza prevista il 9 aprile 2020, con destinazione costa della Spagna, e dopo aver richiesto un voucher da poter comunque utilizzare sino al prossimo anno. Di tutta risposta l’agenzia di viaggi ha confermato l’imbarco e pertanto ha richiesto il saldo, anche a titolo di penale, dell’intera cifra del viaggio, non concedendo nessun voucher e dichiarandosi espressamente intermediaria della Costa Crociere.
«Costa Crociere, per tramite dell’agenzia di viaggi – commenta Barbara d’Agostino, Avvocato di Confconsumatori che segue il caso – intende negare la possibilità di annullare il viaggio e pretende il versamento del saldo e/o comunque l’applicazione della penale, nonostante con estrema responsabilità si è inteso richiedere un voucher da poter utilizzare sino alla concorrenza di un anno, anziché la restituzione dell’anticipo versato».
«E’ assolutamente importante in questo momento storico – prosegue l’Avvocato d’Agostino – che tutte le parti assumano un comportamento cosciente ed equilibrato evitando condotte che possano arrecare danni. A fronte di tale richiesta la compagnia non deve persistere nel negare il voucher, né deve persistere a dichiarare che le crociere riprenderanno regolarmente per tutte le rotte europee ed extraeuropee a partire dal 4 aprile di quest’anno, ignorando i provvedimenti degli Stati verso i quali si intende attraccare e far scendere i passeggeri. E’ bene – conclude d’Agostino – che il sistema Italia venga sostenuto, con la piena responsabilità di tutti, tra cui anche le compagnie di viaggio».